Gaetano, il vice Lobotka incompreso
Mettiamo che Gianluca Gaetano, invece che a Cimitile, fosse nato in Brasile. O in Spagna. Ma sì, facciamo Spagna: unica terra al mondo che produce todocampisti e non centrocampisti, la cui differenza è la stessa che passa tra i friarielli napoletani e i broccoli nazionali.
La percezione comune sarebbe quella di avere in rosa un potenziale campione. Invece, il classe 2000 è solamente un noiosissimo talento nostrano. Di quelli destinati a una serie infinita di esami da superare a pienissimi voti prima di poter godere di fiducia pubblica, ma, comunque e sempre, a tempo determinato. Fino al primo inevitabile errore.
L'esordio di Gaetano col Napoli di Ancelotti
L’estate del 2019 è quella del passaggio in prima squadra. Dopo stagioni in primavera, da predestinato, nelle quali indossa la 10 del Napoli e fa la differenza da trequartista puro, di quelli tanto in voga nei primi anni del nuovo millennio, per intenderci.
È il primo ritiro di Carlo Ancelotti alla corte di De Laurentiis. All’allenatore più titolato d’Europa bastano poche sessioni per decidere che, nel calcio dei grandi, le chance di costruirsi una carriera credibile, passino attraverso l’arretramento del suo raggio d’azione di almeno 20 metri.
Lo stiamo proponendo in una nuova posizione, credo che possa fare benissimo il centrocampista.
Ci vede lungo Carletto, che, però, chiede al ragazzo quanto voglia giocare. Se preferisca andare in prestito e accumulare esperienza o crescere a ridosso della prima squadra. La risposta di 'Juan Lucas' deve essere stata più o meno: “Quiero jugar”. “Vale: Cremonese, Serie B”.
A Cremona sempre titolare
In Lombardia riconquista, in due anni e mezzo, la massima serie da protagonista assoluto. Il 2020 lo trascorre agli ordini di Pierpaolo Bisoli, che lo utilizza per lo più come trequartista classico: 15 presenze, 3 gol e 2 assist. L'esonero dell'attuale tecnico del Südtirol, nella successiva annata, porta Fabio Pecchia, ex Napoli, sulla panchina dei grigiorossi a stagione in corso. Gaetano chiuderà con 34 presenze, 5 gol e 3 assist.
La consacrazione avviene lo scorso anno: 33 presenze, 20 da centrocampista centrale e 10 da trequartista, 7 gol e 5 assist e una Serie A conquistata da protagonista assoluto. Prestazioni che gli valgono anche la convocazione all'Europeo Under 21, anch'esso vissuto da protagonista.
Di nuovo a Napoli
Gianluca torna a Castel Volturno con qualcosa da raccontare. Arrivano tante offerte, ma resta alla corte di Spalletti, che gli concede, fin qui, due quarti d’ora. Due bruttissimi quarti d’ora, a dire il vero, sullo 0-0 contro Spezia e Roma. Bottino finale di 6 punti. La palla non scotta, mai. Anzi.
Eppure, quando all'Olimpico Luciano, al 75', lo indica dalla panchina, sembra disorientato.
Proprio io?!
Ma è solo un riflesso. Un gesto istintivo. Perché una volta in campo gestisce palloni come fosse un veterano. L'azione che porta al gol di Osimhen la inizia lui. Lavora con il corpo per eludere il pressing avversario nella propria metà campo e poi apre per far ripartire i suoi. Non è un caso. Come non è un caso che ha sui piedi il pallone per chiudere la partita. Sbaglia scelta. C'era Kvaratskhelia libero alla sua sinistra. Ma la tentazione di figurare sul tabellino dei marcatori è stata magnetica. Lo capiamo.
Forse se Gaetano fosse nato in Spagna, nessun tifoso del Napoli penserebbe di non avere affatto un vice Lobotka in rosa. E forse anche Spalletti, che quest’anno ha mostrato un coraggio extra ordinario, potrebbe convincersi che da domani, lo slovacco potrebbe riposare più a cuor leggero.
Che ne sai, magari Ancelotti si è sbagliato solo di qualche metro.