L'effetto Antonio Conte sembra già svanito. I tifosi sono ancora in estasi ma, purtroppo o per fortuna, il prossimo anno non saranno loro a scendere in campo. L'entusiasmo della piazza non coincide con quello dello spogliatoio. A oggi, poi magari cambierà strada facendo, l'ingaggio del serial winner non ha invertito la rotta intrapresa dagli eroi dello scudetto con l'asterisco (*mai nessun campione d'Italia ha chiuso la stagione successiva al decimo posto).

Prima Giovanni Di Lorenzo, poi Khvicha Kvaratskhelia: i leader dello spogliatoio non si sono lasciati affascinare dal carisma di Antonio Conte. Nonostante entrambi abbiano altri tre anni di contratto hanno comunque scelto la strada dello scontro frontale attraverso dichiarazioni nette dei propri agenti.

I penetranti occhi azzurri di Conte non bastano. Chi credeva che servisse il solo ingaggio dell'ex CT della Nazionale per rimettere a posto le cose, sbagliava. De Laurentiis si è giocato un jolly da oltre 40 milioni lordi in tre anni.

La situazione è seria, ma non è grave. L'unico che può rimettere le cose in ordine è Aurelio De Laurentiis, come sempre tra l'altro. Nessun tecnico o dirigente può salvare il Napoli, per quanto grosso sia il suo curriculum. Per quanto entusiasmo possa procurare alla piazza.

Il patron del Napoli tirerà sempre i fili di ogni cosa, nel bene e nel male. Sarà lui a decidere su Kvaratskhelia, su Di Lorenzo e su chiunque avanzi qualche richiesta. I comunicati social del club sono un'indicazione chiara in questo senso.

Il Napoli ha un potere economico enorme. Può paradossalmente permettersi di sedere in tribuna per il resto del contratto i due scontenti. Ma se New Era deve essere, allora lo sia fino in fondo. Anche e soprattutto sul mercato in uscita. Sarebbe consigliabile accettare le offerte a tre zeri per il georgiano, qualora fossero reali. Inutile andare a fare guerre di principio come fatte in passato per Allan e Koulibaly o come quelle dello scorso anno per Osimhen.

A Conte va data una rosa affamata. Come ogni allenatore ha bisogno di una società che lo protegga. La pace dei sensi raggiunta dai tifosi non può essere il motore del mercato. Occorrono decisioni forti. Il presidente deve assolutamente ragionare senza farsi condizionare dal fastidio di vedere i suoi calciatori affascinati da altri progetti.

Vendere al momento giusto è stato l'unico vero errore ricorrente della gestione De Laurentiis. Occorre sfruttare l'effetto Conte per invertire soprattutto questa tendenza.

https://youtu.be/4qWWzUcNvx8?si=DOa3OI3xjdkPDibe
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