Crollo Funivia del Faito: in arrivo la superperizia
Stamattina, la procura di Torre Annunziata effettuerà un nuovo sopralluogo sul posto del disastro, insieme alla polizia e al Soccorso Alpino

Proseguono le indagini sull’incidente della funivia del Faito, costato la vita a quattro persone.
Stamattina, la procura di Torre Annunziata effettuerà un nuovo sopralluogo sul luogo del disastro, insieme alla polizia e al Soccorso alpino.
Presente anche il pool di consulenti tecnici nominati dalla procura guidata da Nunzio Fragliasso, che ha istituito un team investigativo composto dall’aggiunto Giovanni Cilenti e dai sostituti Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio.
L’impianto resta sotto sequestro.
Gli inquirenti puntano a fare piena luce su quanto accaduto attraverso una superperizia: sarà fondamentale per verificare se siano stati effettuati tutti i controlli e le operazioni di manutenzione previste.
Nel frattempo, la procura ha iscritto nel registro degli indagati i primi quattro nomi: si tratta di dirigenti e funzionari dell’Eav, l’azienda che gestisce la funivia.
Gli indagati sono il direttore di esercizio Marco Imparato, il direttore operativo Pasquale Sposito, il direttore infrastruttura Giancarlo Gattuso e il capo servizio Pasquale Di Pace.
Gli avvisi di garanzia sono stati notificati come atto dovuto in attesa delle autopsie, che potrebbero essere svolte domani.
Tra le ipotesi al vaglio, quella di un cedimento del cavo in acciaio che collega le due cabine e un possibile malfunzionamento del freno di emergenza.
La polizia ha già acquisito almeno 15 faldoni di documenti presso gli uffici dell’azienda.
Il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, ha ribadito la piena fiducia nella magistratura e la massima collaborazione da parte dell’ente.

Le polemiche politiche
Sulle responsabilità è polemica.
Il capogruppo in Consiglio regionale della Lega, Severino Nappi, ha attaccato il parlamentare stabiese Gaetano Amato (M5S), che nei giorni scorsi aveva chiesto al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini di chiarire eventuali responsabilità istituzionali nella vicenda.
"Le lacrime di coccodrillo piante nell’Aula della Camera dal parlamentare e attore Gaetano Amato - ha dichiarato Nappi - sono l’ennesima dimostrazione di una vergognosa speculazione politica. Si cerca di attribuire al ministro Salvini responsabilità che riguardano la gestione regionale e l’ente Eav".
Nappi ha poi sottolineato come "Salvini sia stato tra i primi ad esprimere cordoglio e ad attivarsi per fare chiarezza. Le verifiche sull’impianto sono state effettuate da Ansfisa a marzo 2024, come previsto dalla normativa. Inoltre, l’8 aprile scorso, Eav ha trasmesso ad Ansfisa tutta la documentazione necessaria per la ripresa del servizio, corredata da relazioni firmate dal direttore di esercizio, che attestava la piena idoneità dell’impianto".
Da parte sua, Amato aveva scritto al ministro Salvini chiedendo conto delle verifiche svolte prima della riapertura dell’impianto, avvenuta appena due giorni dopo l’invio della documentazione.
La dinamica della tragedia
La cabina della funivia si è schiantata su un pilone prima di precipitare nel vuoto, per cause ancora da accertare.
Quattro le vittime: Janan Suliman, 25enne farmacista arabo-israeliana; Elaine Margaret Winn, 58enne britannica; suo marito Derek Winn, 65 anni; e il macchinista Eav Carmine Parlato. Unico superstite, il fratello di Janan, Thabet Suliman, 23 anni, attualmente ricoverato all’Ospedale del Mare.
Le ipotesi di reato contestate agli indagati sono disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.