Presidente AIA sul VAR a chiamata: "Da noi totale apertura, ma serve decisione IFAB"
Antonio Zappi sulle possibilità di migliorare l'utilizzo VAR
Il fine settimana calcistico appena trascorso è stato segnato da diversi errori arbitrali che hanno pesantemente condizionato le partite. Da Empoli-Milan a Inter-Fiorentina, le sviste hanno influenzato l'andamento dei match, scatenando l'ira delle tifoserie e alimentando una feroce polemica. Una polemica che, a dire il vero, si trascina da anni, complice un protocollo VAR poco chiaro, che non permette di capire quando possa intervenire e quando no. Anziché ridurre gli errori, il VAR spesso contribuisce a decisioni clamorosamente sbagliate, penalizzando i club di Serie A. Sulla questione è intervenuto Antonio Azzi, presidente dell'AIA, annunciando l’apertura a una radicale modifica del protocollo. Ecco i dettagli.
Il VAR a chiamata
Intervenuto durante la conferenza stampa per il 14º Premio Enzo Bearzot, presso la sala Paolo Rossi della FIGC, Azzi si è così espresso, come riportato da TMW: “Non siamo soddisfatti. Quando ci sono delle polemiche, dobbiamo garantire al calcio la miglior prestazione arbitrale possibile. Domani sarò a Coverciano per il raduno dell’AIA e le indicazioni del designatore Rocchi sono quelle che vi sto illustrando. Anche sul VAR a chiamata, da parte nostra c’è grande apertura, ma tutto dipende dall’IFAB.”
Il ruolo dell'IFAB
L'IFAB, acronimo di International Football Association Board, è l’organo con il potere di stabilire qualsiasi modifica alle regole del gioco del calcio, sia a livello internazionale che nazionale. Insomma, un ente a cui tutti devono attenersi, come ha sottolineato lo stesso Azzi: “La soluzione per me è semplice: è l’IFAB che modifica il protocollo. Se e quando l’IFAB deciderà di cambiarlo, noi ci adegueremo ben volentieri. Inoltre, nei giorni scorsi è stata avviata una sperimentazione sull’ostruzionismo e sulle perdite di tempo dei portieri. Noi siamo tendenzialmente favorevoli a tutto ciò che riguarda la sperimentazione.”