Mauro Meluso, ex direttore sportivo del Napoli, è intervenuto per la prima volta dopo l’addio al club azzurro ai microfoni di Sportitalia: “Ci sono problemi che ci siamo tenuti a lungo, come i rinnovi. E poi abbiamo perso Zielinski. Di Lorenzo, come ha dichiarato, ha avuto un attimo di incertezza per vari motivi. L’annata negativa ha segnato parecchie persone, i ragazzi, gli allenatori, il club, ha segnato chi lavorava lì. Di Lorenzo, credo, ha riflettuto sul da farsi. Ma è un gran calciatore.

Liti nello spogliatoio? No, assolutamente. Può succedere qualche diverbio, ma liti no. Io non sono mai entrato a gamba tesa nello spogliatoio e anche se l’avessi fatto non potrei raccontare qui cose di spogliatoio. Tornando a Di Lorenzo, credo che abbia avuto un attimo di incertezza, ma mi sembra che ora la situazione si sia normalizzata, regolarizzata.

D’accordo con l’esonero di Garcia? In quel momento sì, eravamo d’accordo per esonerare Garcia perché era un momento particolare, la squadra aveeva bisogno di una scossa. Poi non è facile da spiegare, ci sono cose riservate che non è giusto dire. Quando è stato esonerato Garcia eravamo ancora quarti in classifica, ma significa poco. Certo, l’obiettivo in quel momento era raggiungibile, ma la squadra stava perdendo entusiasmo, stava perdendo fiducia nell’allenatore e abbiamo pensato di fare questo passo.

Se avrei preso Mazzarri? E’ un allenatore che ha fatto molto bene nel passato a Napoli ed è arrivato in un momento particolare. Non era facile per lui e non lo era neanche per Calzona, che è andato anche peggio per media punti. E’ stata un’annata dai contorni grigi, difficili da spiegare, che ha preso un andazzo negativo. Se io avrei preso Mazzarri? Sì. E anche Calzona, che è un professionista di gran livello. Un errore andare a Napoli? No. Se tornerei a lavorare con De Laurentiis? Sì.

Osimhen? Nella gestione Osimhen qualcosa abbiamo sbagliato. Io sono arrivato a metà luglio a Napoli e sapevo che c’era stata un’offerta molto alta da parte di una delle più grandi squadre d’Europa. Col senno di poi siamo bravi tutti, ma forse si poteva cedere. Zielinski? L’abbiamo perso a parametro zero e potevamo fare qualcosa in più, me ne assumo la responsabilità. Quello che ha portato a perdere Zielinski potrebbero essere anche delle valutazioni economiche, ci sono state varie situazioni.

Io ho avuto un gran rapporto con quasi tutti i calciatori, anche quelli più riservati, e posso dire che nessuno si è montato la testa dopo lo Scudetto. Lo spogliatoio del Napoli è ricco di valori umani. Certo, poi alla gente interessa il risultato sportivo. Se il ciclo può riprendere? Sì, secondo me sì perché si è rimessa la chiesa al centro del villaggio. Conte non deve essere un parafulmine, ma ha il senso della vittoria che serve per riprendersi subito, di questo ne sono convinto. Spinazzola, Buongiorno, Rafa Marin sono giocatori di ottimo livello che aiuteranno”.


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