Lo scorso anno, Victor Osimhen tornò dall'infortunio rimediato nel primo tempo contro il Liverpool come un assatanato. Durante la sua assenza, il Napoli collezionò otto vittorie di fila. Una striscia positiva resa straordinaria anche da una qualità di gioco eccelsa. Il nigeriano non era ancora esploso. E parte dell'opinione pubblica partenopea - con la sua proverbiale arroganza, figlia della superficialità se non della malafede - iniziò a credere che i propri sospetti sull'utilità di Victor fossero fondati. E invece...

La percezione di Osimhen un anno fa

Da "il Napoli gioca meglio senza" a "Osimhen rompe l'armonia dello spogliatoio", passando per il più risolutivo "Fa piede e piede", il tenore delle analisi era questo. Nulla più, nulla meno. Sul giudizio pesava lo sforzo economico della società di Aurelio De Laurentiis. Il presidente sbaglia quando spende troppo e sbaglia quando spende poco. Insomma, il presidente sbaglia. E di mezzo ci vanno anche i suoi investimenti.

Victor tornò in una sera di Champions League. Contro l'Ajax, Luciano Spalletti gli preferì Giacomo Raspadori, che fece gol come all'andata. Le chiacchiere, il gol di Jack, la ribalta europea: quella sera capimmo quali fossero le reali intenzioni del bomber per il prosieguo della stagione. Pochi minuti per lui non gli impedirono di reindirizzare il destino. Una rabbia agonistica che lo avrebbe accompagnato per tutto l'anno, migliaia di watt sprigionati in un pressing feroce, implacabile. Un inno all'agonismo. Esempio plastico della famosa mentalità vincente.

Mentre scriviamo non sappiamo ancora quale sia la data del ritorno a Napoli, figuriamoci in campo. Sappiamo però con assoluta certezza quando ripartirà di nuovo, per la Coppa d'Africa. Dopo la sosta, sarà l'ultimo slot di partite in cui Victor potrà tornare a ruggire prima di indossare la maglia della sua nazionale che lo terrà nuovamente lontano fino a febbraio inoltrato, salvo previsti infortuni o casini vari.

Garcia non ha mai avuto il Victor di Spalletti

Quest'anno Rudi Garcia non ha mai avuto il Victor Osimhen di Spalletti. Anche con il tecnico toscano i rapporti non sono stati semplici. Litigi in ritiro, sostituzioni non condivise, ma il margine per le polemiche dopo il pareggio in casa con il Lecce si è drasticamente annullato. Per il francese il discorso è stato diverso. Inevitabilmente diverso. Il nigeriano non è riuscito a trasformare i propri guai in determinazione. I mille watt dello scorso anno li ha sprigionati più fuori dal campo che a servizio della squadra.

Rudi Garcia ha l'obbligo di trovare altre soluzioni al nigeriano. E lo sta facendo. Anzi, lo ha annunciato dalla prima conferenza stampa: "La mia squadra deve saper giocare in più modi. Voglio calciatori intelligenti". Senza il nigeriano, lo score del Napoli è di 10 punti in 4 partite. L'ultima sconfitta con lui in campo. Nell'unica partita in cui gli azzurri sono stati dominati dal primo al novantesimo minuto.

Si fa l'errore di credere che al Napoli di Garcia manchi solo Kim. Ma non è così. Fin qui è mancato anche Osimhen. Sulla cui bilancia ci sono sei gol che non bastano a equiparare il disagio gestionale che le sue problematiche personali hanno causato. Al ragazzo manca la ferocia nei duelli aerei (peggior dato di sempre a Napoli), manca la determinazione sotto porta. Mancano cose che sembrano impercettibili, ma che fanno tutta la differenza del mondo.

https://youtu.be/ULIFkxwXk1c?si=uHdrqiHOhRPAesUD
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