Cgli, Uil, Cisl : "Siamo a 67 decessi va riconosciuto l'omicidio sul lavoro"
Con i tre morti di ieri nel deposito di fuochi d'artificio di Ercolano, la Campania ha superato ogni record negativo per le morti sul lavoro
Con i tre morti di ieri nel deposito abusivo di fuochi d'artificio di Ercolano, la Campania ha superato ogni record negativo per le morti sul lavoro e nonostante gli appelli quaotidiani dei sindacati e dei vertici delle istituzioni che, puntuali, si rinnovano ogni volta che si verifica una tragedia.
Il bilancio è quindi nuovamente aggiornato: dell'inizio dell'anno sono 67 le vittime di incidenti sul lavoro, 31 solo tra Napoli e provincia.
Del resto in Campania il trend delle morti era in crescita già nei primi sei mesi dell'anno. A certificarlo il bollettino dell'Inail per il periodo gennaio-giugno 2024.
Gli incidenti mortali avvenuti in Campania sul posto di lavoro erano 42 già nei primi 6 mesi dell'anno, cioè 2 morti in più rispetto a quanto è avvenuto l'anno precedente facendo segnare un incremento addirittura del 5%.
La Campania è quindi al quarto posto di questa drammatica classifica: fanno peggio solo Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna. Interessanti anche i dati che emergono dall'elabrazione a cura dell'Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega delle statistiche degli infortuni sul lavoro relativi all'anno 2024, con confronto agli anni 2023,2022 e 2021.
In particolare, sull'incidenza del numero dei morti, sempre nel primo semestre del 2024, la Campania è al quarto posto tra le regioni in zona rossa, ovvero con un'incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale in compagnia di Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Emilia-Romagna e Umbria. L'incidenza è del 20,8 nel 2024, mentre nel 2022 era 14,6 e nel 2023 era aumentata al 17,2.
I sindacati confederali non hanno più parole per esprimere lo sdegno per la mattanza che si sta consumando in questo territorio.
“Una strage senza fine, una tragedia quotidiana a cui si aggiunge la rabbia per la giovanissima età delle vittime e per il fatto che era al primo giorno di lavoro in una struttura abusiva - sottolinea il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci -. Non basta più il cordoglio e lo sdegno ma interventi concreti e urgenti in materia di sicurezza sul lavoro e anche sul fronte della legalità. Ormai l'elenco dei morti sul lavoro nella nostra regione è in continuo aumento. Con quelle di oggi salgono a 67 le vittime dall'inizio dell'anno. Al governo Meloni, che continua con la politica dei tagli anche sulla salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori, non possiamo che rispondere con la protesta e lo sciopero generale, ormai l'unico strumento a disposizione per far arrivare a Roma la voce di chi ogni giorno esce per portare il pane a casa e, sempre più spesso, non vi fa più ritorno. Anche per queste ragioni il 29 novembre scenderemo in piazza a Napoli”.
Per il numero uno della Uil di Napoli e Campania Giovanni Sgambati si tratta “dell'ennesima tragedia che mette in luce l'assoluta mancanza di controllo. Lo abbiamo ribadito più volte con forza: è fondamentale istituire una procura speciale per gli incidenti sul lavoro e riconoscere il reato di omicidio colposo sul lavoro. Questo rappresenterebbe un deterrente, ma soprattutto, le persone devono comprendere che la vita ha un valore inestimabile, superiore a qualsiasi profitto. E' particolarmente sconfortante che spesso questi incidenti mortali avvengano in contesti di lavoro illegale, dove le regole vengono sistematicamente ignorate. La Uil continuerà a portare avanti questa battaglia, perché è una battaglia che riguarda tutto il paese”:
Anche la Cisl commenta amareggiata l'accaduto: “Siamo vicini alle famiglie dei lavoratori che sono tragicamente scomparsi e a quelli gravemente feriti - dice Melicia Comberiati, segretaria generale della Cisl Napoli-. Si tratta dell'ennesima tragedia in un territorio già pesantemente martoriato. Chiediamo - aggiunge - che si faccia presto piena luce sulle cause e sulle eventuali responsabilità di quanto accaduto.”