Si è conclusa Union Berlino-Napoli, partita valevole per la terza giornata della Champions League 2023-2024. Gli azzurri, dopo la partita di Verona, hanno vinto per 0-1 mostrando cinismo.

Union Berlino-Napoli, i voti del match

Di seguito le pagelle di Union Berlino-Napoli:

Napoli

Meret: 6. Ordinaria amministrazione.

Di Lorenzo: 6,5. Nonostante le sufficienti prestazioni recenti, era lecito aspettarsi qualcosa di più ed è arrivato. Ottimo in fase difensiva.

Natan: 7. Grinta, talento, malizia da veterano e quell'urlo dopo la scivolata fatta intorno all'ottantesimo: come si fa a non amare Natan?

Rrahmani: 6,5. Inizialmente in difficoltà nel duello con Becker, poi prende le misure.

Mario Rui: 7. La catena di sinistra del Napoli, quando regala sprazzi che lo scorso anno erano costanza, è la Disneyland del calcio europeo: la palla sui piedi di Raspadori a 70 metri dimostra che il portoghese non ne è comparsa, ma parte integrante. Poi ci mette la sua inconfondibile garra ed ecco che Kvara ha il via libera per pennellare. (Dal 69' Olivera: 6,5.)

Cajuste: 5. Non trova serenità e posizione in campo, cose che per il suo ruolo sono fondamentali. (Dal 45' Elmas: 6.)

Lobotka: 5,5. Quanto è brutto vederti così, Stan. Alla ricerca di una collocazione che cerchi (o sei costretto a cercare) tra i difensori, sminuendo tutto il tuo valore.

Zielinski: 6,5. Il polacco non ci sta: prova a colorare la grigia serata berlinese con movimenti e idee da calciatore superiore.

Politano: 7. Da bambino ero innamorato di "Manny Tuttofare", simpatico aggiustatutto capace di ovviare a tutti i problemi della sua ridente cittadina. Bene, Matteo è il Manny del Napoli: rivede la manovra offensiva con giocate sempre precise e assennate, corregge lanci imprecisi con agganci da incorniciare e occasionalmente corregge anche gli errori degli avversari, con i suoi recuperi. (Dall'81' Lindstrom: 6,5.)

Raspadori: 7. Il centravanti di pensiero battezza in rete la prima e unica occasione da gol del Napoli. E se comincia a segnare con la stessa facilità con cui addomestica il pallone e crea spazi, non ce n'è per nessuno.(Dal 69' Simeone: 5,5.)

Kvaratskhelia: 7,5. Un giocatore così a Napoli difficilmente lo rivedremo: Kvara passa per Berlino e riapre la Bauhaus, giustifica l'icona con le stelline presente sul biglietto acquistato da chi ha assistito a 90' di botte da orbi, crea poesia nella balbuzie di un tecnico confuso. Grazie, Kvara. Di cuore. (Dall'88' Ostigard: 6,5)

Garcia: 6. Una vittoria europea per principio non può essere insufficiente, ma tutto il resto sì. Il Napoli fa sembrare squadra una formazione spaccata, che fa dei calci lunghi e dei calci alle gambe la sua unica idea concreta. Perde colpi e palloni a centrocampo. Poi la vince, ma come in tutte le altre sfide vinte da agosto ad ora, il verdetto è inequivocabile: il Napoli vince perché è disgustosamente superiore sul piano tecnico alle avversarie che batte. Niente di più, niente di meno.

Union Berlino

Ronnow: 6. Preso in causa solo a botta sicura da Raspadori.

Doekhi: 6. Più chiacchiere dell'agente prima della partita che chiusure. Comunque, non male. (Dal 79' Tousart: 6.)

Knoche: 6,5. Mura qualsiasi cosa, tra cui un gol da Puskas Award a Kvaratskhelia.

Leite: 5,5. Gioca una partita al limite del regolamento, poi regala il gol dello 0-1.

Trimmel: 6. La bandiera dell'Union dimostra di vedere ancora buoni corridoi, a dispetto dall'età.

Aaronson: 6,5. Largamente il più tecnico dei suoi, viene da chiedersi cosa ci faccia in una squadra così. (Dal 69' Laidouni: 6.)

Haberer: 6,5. Cerca Khedira per maggiori informazioni ma togli mezzo voto per una minore precisione. (Dal 79' Volland: 6.)

Khedira: 7. Copre, calcia fortissimo, arriva su tutte le seconde palle. Una bella gatta da pelare per gli azzurri. (Dal 69' Kral: 6.)

Gosens: 6,5. La sua posizione e il suo stile di gioco rispecchiano a fondo il calcio verticale dei berlinesi.

Fofana: 6. Ottimo il suo apporto in fase difensiva, da rivedere la cattiveria nei suoi interventi. Discutibile. (Dal 69' Behrens: 6.)

Becker: 6. Combatte stremato, tra la situazione in cui versa la squadra e una partita passata a correre.

Fischer: 6. Nonostante il periodo terribile, l'Union se la gioca come può, ma la differenza chiave sta nelle uniche due palle gol della partita: una finisce sulla testa di Knoche, l'altra parte dai piedi di Kvaratskhelia.