Dopo Rudi Garcia, Aurelio De Laurentiis esonera anche gli eroi dello scudetto. Le scuse pubbliche erano un palese depistaggio. Un'arma di distrazione per tenere a bada la rabbia dei tifosi e quella degli asset societari con il tricolore in testa più che sul petto.

Il club si sente tradito da calciatori che reputava affidabili e solidi mentalmente. Un errore madornale, figlio di un'estate pigra, che ha segnato la storia di questa stagione. Ma non del futuro, che resta saldo nelle mani del club. A patto che non si lasci prendere dall'ansia.

In questa sessione di mercato e nelle prossime si apre alla possibilità di vedere tanti protagonisti del campionato scorso salutare e andare altrove. Frettolosamente, come accaduto a Elmas; inspiegabilmente, come potrebbe accadere a Giovanni Simeone; a parametro zero, come ha fortemente voluto la moglie di Zielinski; attraverso il pagamento di una clausola, come nel caso di Osimhen; ricoperto da petroldollari, come per Politano. Persino Di Lorenzo, che tramite il suo agente Giuffredi ci ha fatto sapere di averne le scatole piene delle critiche di questa piazza, sembra essere in discussione.

Di mancata Champions non si muore, anzi

Qualcuno credeva che, allontanando Rudi Garcia, il Napoli avrebbe ricominciato a giocare. Altri che bastava conoscere a memoria i movimenti di Luciano Spalletti e confessare pubblicamente di aver visto tutte le partite dello scorso anno per accedere all'anima dei calciatori campioni d'Italia. Quel qualcuno sbagliava. E sbagliava anche quando ha creduto che le scuse di Aurelio De Laurentiis fossero la rappresentazione plastica del suo reale pensiero.

L'unico pensiero che muove il club in questi giorni è quello di raccogliere il massimo possibile da chi si sente arrivato. Un'illuminazione tardiva e colpevole, con il senno di poi. Dopo sono sempre bravi tutti. Come ora sembrano bravi quelli che per l'ennesima estate hanno contestato tutto pescando il jolly dell'annata più deludente degli ultimi anni, dopo "soli" 19 tentativi naufragati in una costante crescita tecnica ed economica del club.

La parte di tifo che ha accolto il terzo posto del primo anno di Spalletti lanciando uova al bus - anche metaforicamente tramite social - e che reputava la partecipazione in Champions utile solo a De Laurentiis, si riscopre improvvisamente amante delle notti europee.

Il destino non si corregge, si inverte

Sarebbe raccomandabile, anche se fuori moda, non tentare di ricostruire disperatamente, e nell'immediato, il Napoli che sarà. La fretta è cattiva consigliera e il mercato di gennaio è una finestra troppo limitata e dalle dinamiche alterate per poter pianificare con convinzione l'ennesimo nuovo ciclo virtuoso in pochi anni.

Può diventare persino dannoso se fatto di pancia. Credere di poter innescare un processo che tracci una nuova epoca, con il futuro allenatore in contumacia, potrebbe rivelarsi una sciocchezza più grande di quella commessa in estate affidandosi ciecamente a un gruppo che dava segnali di resa da metà marzo scorso. Se poi il club ha già in pugno il prossimo tecnico, alziamo le mani, ma le possibilità che questa ipotesi sia reale sono prossime allo zero.

C'è chi crede che il pegno da pagare per un'estate non all'altezza delle aspettative sia cacciare i milioni a gennaio. Strapagare calciatori o cedere sul monte ingaggi per penitenza. Ma sarebbe più costruttivo - e futuribile - mettere in conto di pagare (ci mancherebbe altro), ma rischiando di non cantare la musichetta piuttosto che investire male milioni senza la certezza di agganciare il treno europeo. Di mancata Champions non si muore e non incassare è meglio di non incassare dopo aver sprecato soldi.

Tra l'altro, i cicli più importanti - quelli di Sarri e Spalletti - sono iniziati da una mancata qualificazione Champions. Ben venga anticipare operazioni che il club avrebbe voluto fare a giugno prossimo a prescindere da futuro allenatore e andamento del mercato globale, ma solo a patto di non rinunciare mai al futuro per rincorrere il presente. Il destino non si corregge, si inverte. E occorre calma per trarre il meglio dalle sconfitte.

https://youtu.be/AerX6_bduG0?si=uEbUBMVAn8LrIs0o
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