Quando il Milan gonfiava il petto per una vittoria rimediata in ripartenza contro il Napoli, che si presentava a Milano senza centravanti di ruolo, con il capocannoniere della Serie A indisponibile, il suo sostituto naturale non convocato e Raspadori a mezzo servizio, non abbiamo sentito parole di comprensione.

Anzi: ci è stata fatta la lezioncina. “Il calcio si gioca in undici. Un calciatore non sposta gli equilibri”.
È passato meno di un mese. Oggi Calabria, il capitano del Milan, demolito per l’ennesima volta dall’Inter e questa volta all’andata delle semifinali di Champions League, si appella al fato ingiusto, così come il suo allenatore Stefano Pioli; dopo aver costruito una qualificazione sulla casualità, sfruttando (legittimamente, per carità) l’assenza di Osimhen e Simeone, e costruendo un’accorta doppia prestazione premiata dalle stelle allineate.

Ebbene, per Calabria e Pioli è consigliabile un infuso a menta e rosmarino: stimola la memoria.


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