Basta Luciano, abbiamo capito: ci hai lasciato per troppo amore. Ora però pensa alla Nazionale e al prossimo Europeo. Sono passati dodici mesi e sei ancora impegnato a giustificare la scelta di non aver rispettato il contratto firmato tre anni fa con il Napoli. Sembra quasi che tu abbia paura di essere dimenticato. Come se il tuo bluff potesse essere scoperto da un momento all'altro.

Hai fatto un tatuaggio, sei diventato cittadino onorario, hai alzato il tuo primo scudetto in carriera. Può bastare, non trovi? Se insisti così tanto rischi che a qualcuno poi si accenda la lampadina e inizi a collegare indizi e falle che la tua scrupolosa sceneggiatura d'addio, inevitabilmente, ha lasciato dietro di sé.

Come conosci bene i napoletani tu, nessuno. Addirittura più di Sarri. Hai perfettamente compreso le dinamiche emotive che muovono gran parte di questa tifoseria. Sai che amiamo essere al centro del mondo e che abbiamo un debole per chi riconosce la nostra centralità. E poi siamo così maledettamente ribelli che il nemico del nostro nemico sarà sempre un nostro amico.

E il nemico in questione è Aurelio De Laurentiis. Lo sappiamo benissimo. Lo sai benissimo. Basta punzecchiarlo per racimolare consenso infinito. Soprattutto ora che il suo Napoli sta vivendo la stagione più buia della sua presidenza. Guarda caso, in concomitanza con il tuo addio.

In questa città sei diventato immortale. Quella parte di tifo che voleva cacciarti dopo il terzo posto oggi pende dalle tue labbra. Nonostante tu abbia abbandonato nave e contratto firmato, cambiando ripetutamente il preventivo in cui annotavi le tue esigenze.

Se tieni a questa piazza, smetti di voler preservare la bellezza a tutti i costi. Rischi di diventare uno di quegli attori toscani che dopo anni continuano imperterriti a riproporre un copione che non fa ridere più nessuno. Uno di quelli che De Laurentiis ama e infila in ogni cinepanettone, tra l'altro. Non devi convincere più nessuno. Piuttosto, sembra che tu abbia bisogno di convincere te stesso.

Sei andato via perché volevi riposarti. Perché volevi stare con la tua famiglia. Perché da De Laurentiis scappano tutti. Chi siamo noi per credere che, invece, tu non abbia resistito alla tentazione di diventare CT della Nazionale? Un sogno che prima della tua esperienza a Napoli sembrava sfumato. Ricordi quando la narrazione ti voleva eterno perdente e mangia capitani? Io non ci ho mai creduto.

Un vero atto d'amore sarebbe quello di provare a sfruttare la tua influenza per creare serenità attorno al club che è chiamato a mettere insieme i pezzi di una stagione disgraziata. Invece, sembri interessato a preservare il passato più che agevolare il futuro. Ma, forse, sbaglio io.

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