Nel giorno del suo 55° compleanno, gli azzurri regalano a mister Antonio Conte la quarta vittoria su quattro amichevoli disputate.
Questa volta l’avversario è di tutto rispetto. I francesi del Brest parteciperanno infatti alla prossima Champions League, dopo aver terminato al terzo posto l’ultima edizione di Ligue1.

Un 1-0 che probabilmente sta stretto al Napoli che, a parte i primi minuti iniziali ricchi di errori di misura nei passaggi, ha sempre comandato il gioco e lasciato poco se non nulla all’avversario.

Contro il Girona, altra squadra rivelazione e futura partecipante alla nuova Champions, il Napoli è tenuto a confermare quei progressi che lo stesso Conte ha rimarcato nell’intervista post match.

Le amichevoli del Napoli: la difesa

Il Napoli mostra una solidità difensiva per certi versi inaspettata. Un’applicazione e un’attenzione quasi maniacale considerando il valore della partita e i carichi di lavoro che, in questo periodo, vanno a inficiare sulla lucidità di scelte e movimenti.

Meret e Caprile non hanno corso particolari rischi, restando inoperosi per lunghi tratti. Sollecitati piuttosto nell’uscita dal basso, quando si piazzavano tra Rrahmani e Buongiorno, cercando e trovando l’ imbucata per uno dei due centrocampisti centrali.

Già in forma campionato i due braccetti, con Di Lorenzo perticolarmente attento e più volte pronto ad alzarsi per stazionare sulla mediana. Un movimento sdoganato da Pep Guardiola, già utilizzato da e con Luciano Spalletti e ormai codificato e utilizzato dalla maggioranza dei tecnici.

Le amichevoli del Napoli: il centrocampo e le fasce

Bene anche la coppia Anguissa-Lobotka, con il camerunese particolarmente mobile. Una piacevole novità soprattutto per quelli scottati dalle prestazioni di Frank Zambo nell’ultima stagione. Sempre ben posizionati sul terreno di gioco e con la corretta postura. Pronti a guidare il pressing e quella riconquista alta e feroce, vero fiore all’occhiello del calcio del mister.

Si è notata invece, una notevole differenza tra le due fasce. Non in termini atletici, ma dal punto di vista tecnico l’out di sinistra vince a mani basse il confronto con la fascia presidiata da Politano e Mazzocchi.

Quest’ultimo molto volitivo, ma piuttosto carente dal punto di vista della qualità delle sue giocate. Andando a sprecare in più di una circostanza ottime assistenze con controlli non all’altezza del livello tecnico dei più titolati compagni. Bello invece l’assist per la perla di Jack Raspadori.

Probabilmente è proprio questo il lato con i maggiori margini di miglioramento in caso di intervento sul mercato. Operazioni che comunque crediamo si potrebbero eventualmente sbloccare solo negli ultimi giorni di agosto.

Tutt’altra musica dal lato mancino con Leonardo Spinazzola e Khvicha Kvarataskhelia a far impazzire i loro dirimpettai. Affondi, dribbling e sterzate che hanno messo a dura prova la retroguardia francese. Salvata ben due volte dal palo.

Khvicha ha più volte acceso la luce, con lampi di classe che hanno entusiasmato i tifosi che affollavano le gradinate dello stadio Patini. La presenza di un quinto propositivo aumenta sensibilmente le possibilità di giocarsi un 1vs1. Con il georgiano molto stimolato da questa nuova opportunità tattica e pronto a far valere le sue qualità balistiche e nel dribbling.

Le amichevoli del Napoli: l’attaccante

Volendo trovare qualche aspetto negativo, nonostante lo splendido gol, non ha convinto Giacomo Raspadori nel ruolo di terminale offensivo.

Partita di grande impegno e dai movimenti esemplari, ma è sembrata abbagliante la necessità di avere in quella zona del campo un elemento con altre caratteristiche fisiche.
Un elemento che con la sua struttura possa attrarre l’avversario liberando gli inserimenti di quinti e trequartisti.

Raspadori, è bene ripeterlo, ha fatto un’ottima prestazione. Lo stesso gol nasce da un movimento a uscire con apertura per l’accorrente Mazzocchi. Per poi farsi trovare tra i centrali avversari, pronto a controllare di coscia destra e girare imparabilmente di sinistro. Una prestazione “seria” e impreziosita da un gran gol, ma che probabilmente ha messo a nudo la necessità di accelerare la pratica Osimhen e dare quanto prima a Conte il nuovo numero 9.

Le amichevoli del Napoli: il mercato

A poco più di due settimane dall’inizio del campionato e un mese dalla chiusura del mercato, il DS Giovanni Manna é chiamato al massimo sforzo per dare a Conte una rosa adeguata all’impegno.

L’impegno di essere competitivi per riconquistare un posto in Champions, al cospetto di avversarie sempre più preparate e capaci negli ultimi anni di ridurre il gap con le concorrenti europee.

La crisi economica ha in un certo senso tirato fuori quello spirito tutto italiano di riuscire a emergere nelle difficoltà. Mentre ad altre latitudini veniva sprecato un vantaggio finanziario che non ha prodotto quella spaccatura rispetto agli altri campionati che poteva auspicarsi.

Tra queste crepe il Napoli è riuscito a risalire ranking e posizioni, fino all’ultima sciagurata stagione che l’ha vista fuori dalle competizioni europee dopo oltre un decennio.

Pochi giorni fa si festeggiavano i 98 anni del club e premesse e aspettative puntano a un repentino ritorno nelle zone nobili della classifica. Lo chiede una tifoseria esigente. Una società ambiziosa. Un tecnico che non si è mai accontentato del ruolo di comprimario.

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