Berrettini: “Durante l’anno ho pensato al ritiro poi mi sono accettato”
Matteo Berrettini ha rilasciato un’intervista al Mattino che potrete leggere qui su Napoli Network.
Matteo, se potesse mandare un messaggio al Matteo del 2023 che cosa gli direbbe?
“Gli direi di non mollare. Allora era stato bello ma anche surreale, mi ero anche chiesto:"Ma perché sono qui?". Non facevo davvero parte della squadra ma Sonego, primo fra tutti, mi aveva chiesto di mettermi in prima fila per trasmettere la mia energia.
Quelle emozioni sono state la benzina per allenarmi da lì in pol e ricaricare le motivazioni”.
Lei ha giocato tre partite bellissime, tra doppio e singolare.
“È incredibile, ho trovato delle splendide soluzioni, la cosa più importante è essere riuscito ad arrivare integro: mi mancavano questi momenti. Il mio livello di tennis è sempre stato lì ma non è facile giocare al meglio quando sei assente così a lungo, l'obiettivo era stare meglio dopo ogni partita e ce l'ho fatta”.
Contro Kokkinakis ha anche fatto una rimonta.
“È stato un match con tantissime difficoltà, ci ho messo il cuore. Senza dubbio la mia più bella partita di quest'anno: mi è mancata l’abitudine a giocare coi migliori”.
Lei ha un rapporto particolare con la Davis….
“Da ragazzino, in una finale di serie A dove suonavano l'inno nazionale, Bolelli mi disse: "Pensa come ti sentirai quando difenderai i colori dell'Italia". A volte devo darmi dei pizzicotti per rendermi conto che tutto quello che sto vivendo è realtà. Però la Davis è un animale strano, può succedere di tutto: quel primo set con Kok lo vincerei io 9 volte su 10”.
Intanto ha assunto come preparatore atletico Umberto Ferrara, lo stesso professionista licenziato da Sinner per il caso doping….
“Non ho sentito Jannik prima di fare la scelta. Umberto è un bravissimo preparatore. Quest'anno ho lavorato tanto con Francesco Bientinesi e per fortuna ho ancora ampi margini di miglioramento. Della squadra farà parte Alessandro Brega che mi e rimasto vicino anche quando cercavo di allontanarlo, e sto cercando un allenatore”.
Come nasce l'amicizia fra Matteo e Jannik?
“È stata immediata e diretta. Non ha maschere, è il ragazzo semplice e solare che vedete. Ha giocato una delle migliori stagioni di sempre del tennis, è il migliore del mondo, ma è anche il più umile. Contro l'Argentina prima di scendere in campo in doppio con me ha chiesto a tutta la squadra se gli andasse bene la decisione. Ha mostrato un grandissimo rispetto”.
Ma il Berrettini ritrovato può tornare fra i top 10?
“Per il prossimo anno ho tanti obiettivi e tanta voglia. Sarà molto difficile ma ho ancora voglia di sognare. Mi alleno duramente per vivere questi momenti. Ne ho avuto altri in cui ho pensato al ritiro: avevo la sensazione che il mio fisico non mi supportasse più, mi sentivo debole. Poi mi sono accettato”.