Palazzo San Giacomo guida il fronte dei sindaci contro la legge Calderoli sull’Autonomia regionale differenziata.

La riforma fortemente voluta dalla Lega "impatta in misura significativa sulla vita dei cittadini, è giusto quindi che chi paga il prezzo più alto abbia la possibilità di esprimersi tramite il referendum", dice a Repubblica il sindaco Gaetano Manfredi che più volte in questi mesi aveva definito «antistorico» il nuovo modello di regionalismo disegnato dalla destra.

"L’ho sostenuto in tempi non sospetti, quando cominciò il dibattito sull’autonomia - aggiunge l’ex rettore - Dobbiamo partire dall’analisi dei numeri. A Napoli, per esempio, la spesa per le prestazioni sociali è più bassa rispetto ad altre città italiane perché il gettito fiscale è minore. Non è possibile ragionare in termini di spesa e non prevedere meccanismi perequativi che consentano di superare la spesa storica e garantire i diritti di cittadinanza".

Ci sarà anche Manfredi, domani, in piazza Municipio, con gli altri primi cittadini della provincia e il presidente della Regione Vincenzo De Luca.

La raccolta di firme per la consultazione abrogativa ha messo d’accordo Pd, Movimento 5 Stelle e anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi, che giovedì sarà in consiglio regionale a Napoli.

Nella corsa obbligata per raggiungere il quorum del 50 per cento di votanti, il Mezzogiorno rappresenta una tappa obbligata.

Secondo la stima, elaborata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi e pubblicata ieri su Repubblica, il 55 per cento degli italiani è al momento intenzionato a votare.

Dunque, se saranno raccolte le 500mila firme e si andrà alle urne, il referendum sarebbe molto probabilmente valido.

A patto che il Sud si mobiliti.

Immagine tratta dal sito di Fanpage www.fanpage.it

Il Comune di Napoli ha distribuito a ciascuna delle dieci Municipalità due moduli per la sottoscrizione delle firme.

Ma la raccolta sarà portata avanti anche in strada e persino sulle spiagge.

La mobilitazione contro l’Autonomia differenziata fornisce a Manfredi anche lo spunto per chiedere interventi a sostegno delle amministrazioni.

"Il Parlamento - sottolinea - dovrebbe piuttosto mettere mano al tema della riforma degli enti locali: i Comuni hanno bisogno di più risorse e più poteri per rispondere ai bisogni quotidiani delle persone. Solo dando risposte concrete alle nostre comunità possiamo contrastare la disaffezione alla politica dei cittadini", sottolinea il sindaco che oggi sarà a Giffoni Valle Piana per la presentazione del cortometraggio “A domani”, nato dal progetto “La voce dei
giovani - Nisida”
.

Il fronte dei sindaci intanto si allarga.

È pronto a firmare per il referendum il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che definisce la riforma "una legge sbagliata che accentua i divari tra Mezzogiorno e Nord e finanche tra aree del Meridione".

Anche Mastella cita il sondaggio di Noto: "È indicativo sulle forti resistenze che al Sud ci sono riguardo a questa riforma e, come lascia presagire la ricerca demoscopica, proprio i meridionali potrebbero trainare la consultazione referendaria oltre le colonne d’Ercole del quorum".

Mastella invita però "a coinvolgere le persone nel dibattito, perché le distanze tra il sentire popolare e i temi politici sono direttamente proporzionali ai pericoli di vedere sfumare" la soglia per l’abrogazione della norma.

"È dovere politico e istituzionale - conclude Mastella - sostenere la consultazione contro questa legge divisiva e pasticciata".


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