1ºagosto 1926, maglia in lana e un pallon e nasceva l’amor
Nel cuore della terra di Partenope, dove il mare sussurra segreti antichi e il Vesuvio veglia maestoso, il Napoli Calcio spegne le sue 98 candeline. Ogni fiammella è un ricordo, un'emozione, una storia che si lega indissolubilmente a questa squadra, a questo vessillo d’azzurro e di speranza. Il Napoli è un sentimento, una poesia che scorre nelle vene dei suoi tifosi, un grido che riecheggia dalle viscere telluriche fino alle onde del Golfo.
È una storia d’amore, un’epopea intrisa di sudore, sogni e lacrime, che dal 1926 infiamma i cuori di una città intera. Nacque come un sogno in una città che sogna sempre, che vive di colori e di passioni. Fin dal principio, il Napoli ha incarnato l'essenza di Napoli stessa: una fusione di bellezza e di lotta, di genialità e di sofferenza. I primi passi furono incerti, come quelli di un bambino che impara a camminare, ma presto il Napoli iniziò a correre, a volare, a far sognare.
Il Napoli è una fede, un'identità che abbraccia le strade, i vicoli, e si riflette nei volti dei suoi tifosi. Ogni partita è un poema epico, ogni gol un urlo liberatorio che risuona dal Vomero fino ai Quartieri Spagnoli.
Il Mito della Fenice
C'è stato un tempo in cui Diego Armando Maradona indossava la maglia azzurra, e ogni partita era una sinfonia, un'ode alla bellezza del calcio. Il suo piede sinistro disegnava traiettorie immaginifiche, regalava sorrisi e lacrime di gioia. Con lui, il Napoli ha raggiunto vette impensabili, ha sfidato e vinto i giganti, ha sollevato trofei che ancora oggi brillano negli occhi di questo popolo.
La sua maestria, la sua passione, il suo essere così profondamente napoletano nell'anima, hanno fatto di lui il simbolo immortale di un legame indissolubile tra il club e la sua gente.
Da Sallustro a Jeppson, da Vinício a Sivori, fino agli eroi moderni, ogni campione ha inciso il suo nome in una saga di gloria e di lacrime, di trionfi e di cadute, tutte parti di una narrazione che non può che risultare inimitabile. Una storia fatta è raccontata da uomini che hanno messo il cuore in campo, che hanno sudato e lottato per questi colori. Dal "Matador" Cavani ai poeti del pallone come Antonio Juliano, i guerrieri come Giuseppe Bruscolotti, i maestri come Marek Hamsik, i maghi come Dries Mertens. Ogni generazione ha avuto i suoi idoli, figure che hanno incarnato la voglia di riscatto e la fierezza di appartenere a questa terra.
L'appartenenza a questa terra
Il Calcio Napoli non è solo una squadra, è l'anima di una città che sa resistere e rinascere, proprio come la Fenice che risorge dalle sue ceneri. È l’amore per una maglia, un simbolo di appartenenza e di orgoglio. È l’abbraccio di una folla che, ogni domenica, si riversa allo stadio per sostenere i propri eroi, uniti dai cori per il proprio vanto.
Oggi, alla soglia dei cento anni, il Napoli guarda al futuro con Antonio Conte al timone, un condottiero che promette di riportare la squadra ai fasti che le competono. Con la sua grinta, la sua determinazione, e la sua visione tattica, Conte è pronto a forgiare una nuova era, a scrivere nuove pagine di gloria. Sotto la sua guida, il Napoli sogna ancora, sogna di ritornare a essere grande, di lottare per nuovi traguardi, di far esplodere di gioia il cuore pulsante delle mura del Maradona.
Il Napoli è una promessa che si rinnova ogni giorno, un amore che non conosce confini né tempo. È l’orgoglio di una città che non smette mai di lottare, che non smette mai di credere. Napoli è mille paure ma anche dai mille culure, ed è quest'ultima che guarda al futuro con speranza e ottimismo. C’è n’è voglia. C’è n’è l’esigenza.
Forza Napoli, oggi come ieri, domani come sempre.