Chiariello: “Gli arbitri hanno inciso sull’eliminazioni del Napoli”
Nel corso del suo editoriale a ‘Un Calcio alla Radio’ su Radio Napoli Centrale, il giornalista Umberto Chiariello ha parlato dei diversi torti arbitrali subiti dagli azzurri nelle ultime stagioni:
"Anche quest’anno c’è stato un arbitraggio che ci ha devastato, che ha fatto degli errori clamorosi. Espulsione su Lobotka non comminata e Var silente. Rigore su Osimhen per step on foot non dato e Var silente. Punizione per fallo di Traoré, inesistente, da cui nasce il primo gol. Fallo su Lindstrom non fischiato, da cui nasce la rimessa laterale del terzo gol. Quattro episodi determinanti per il risultato più l’espulsione non data a Olivera nel finale sul 3-1, che non contava più niente. E Marciniak l’anno scorso, il rigore su Lozano? Possiamo pensare che per due anni consecutivi gli arbitri hanno inciso pesantemente sull’eliminazione del Napoli?
Scatta la dietrologia su De Laurentiis che viene odiato e punito. Io non arrivo a pensare tanto, ma quando vedo che Infantino un minuto dopo si toglie lo sfizio di dire: qualificata la Juventus con un sorriso che va da orecchio a orecchio, è chiaramente una botta a De Laurentiis che si è inimicato tutti i potenti. Che il presidente ragioni con questo atteggiamento da cupio dissolvi, al Napoli che vantaggio ne viene? Perché di sicuro non credo che gli arbitri vengano mandati a fare killeraggio, ma di sicuro che il Napoli esca fa piacere ai potenti che non sopportano De Laurentiis.
Quello che ha fatto Infantino è di una gravita assoluta, un presidente della FIFA che fa una cosa indecente. Come si fa a non avere cattivi pensieri dopo aver sentito l’incappucciato, Calvarese e Infantino? Io per quanto mi batta per pensare che gli arbitri siano solo scarsi ma è gente pulita, quando vedo tutto ciò non so più cosa è. Sono veramente amareggiato perché già difficile battere il Milan o il Barcellona, ma se gli arbitri non ci danno i rigori solari… dite che noi napoletani siamo piangioni? Voglio piangere da qua al tremila, ma voglio urlare al cielo tutta la mia indignazione”.