Corsi: "Fazzini è pronto per il salto di qualità, se arriverà l'offerta giusta lo venderemo"
Fëdor Michajlovič Dostoevskij diceva che soffrire e piangere è parte integrante del vivere. Questa lezione, offerta dal grande scrittore e filosofo russo, padre di capolavori immortali come Delitto e castigo e I fratelli Karamazov, sembra adattarsi perfettamente allo straordinario e, per certi versi, tumultuoso 2024 vissuto dall’Empoli e da chi porta l’azzurro nel cuore.
Un anno solare che si è aperto e chiuso con sconfitte casalinghe: dallo 0-3 contro il Milan del 7 gennaio all’1-2 contro il Genoa del 29 dicembre. Tuttavia, questo periodo non si è limitato solo agli insuccessi: è stato un anno intenso, con momenti luminosi che hanno superato le ombre, anche se la sofferenza è rimasta una costante compagna di viaggio.
Nel corso di 366 giorni (anno bisestile), l’Empoli ha raccolto 42 punti in Serie A, di cui 19 nell’attuale classifica, disputando 37 partite. Tra queste, una si è già iscritta nei libri di storia: quella del 26 maggio, quando il 2-1 contro la Roma ha regalato una notte indimenticabile e sancito il traguardo della terza salvezza consecutiva.
Un risultato straordinario, che si aggiunge alle tante soddisfazioni vissute da un club guidato dal presidente Fabrizio Corsi, in carica dal lontano luglio 1991. Un anno di cadute e trionfi, ma soprattutto un anno che, nel bene e nel male, ha saputo incarnare l’essenza del vivere secondo Dostoevskij. Il patron dell' Empoli si è concesso in un'intervista al quotidiano “Il Tirreno".
Come è stato il 2024?
“Simile ad un racconto di Dostoevskij. Alla fine è arrivata la salvezza che contava più di ogni altra cosa”.
Su Fazzini
“Fazzini ormai è pronto per fare un salto di qualità o almeno per provarci. Anche nello spezzone giocato contro il Genoa lo ha dimostrato. Alle qualità tecniche e fisiche che ha sempre avuto ha aggiunto anche maturità e personalità. È un giocatore importante, insomma, ma se arriverà l’offerta giusta non potremmo trattenerlo. Anche perché la storia dell’Empoli e la mia personale da presidente ci insegnano anche quando lo abbiamo fatto si è sempre rivelato un errore”.