Chi siamo? Perché siamo sulla terra? Ci sono state altre civiltà umane?

Sono tante, tantissime le domande che si pone l’essere umano, e spesso non riesce a rispondere a questi quesiti esistenziali. La razza umana ha superato però tanti punti interrogativi negli ultimi decenni e secoli. Ha scoperto Pianeti, ha creato elettrodomestici e ha fatto progressi nel campo farmaceutico. Eppure, almeno nello sport italiano, sembra che non si sappia più rispondere alla domanda “Che cosa deve fare il giornalista e che vuol dire fare informazione?”.

Sembra un paradosso per un quesito apparentemente così semplice, eppure la cronaca sportiva italiana non sembra averlo compreso.

Il cortocircuito de La Gazzetta dello Sport

In questi mesi, infatti, ci sono stati molti segnali di uno “sviamento” dal ruolo del giornalista e il principale indizio non poteva che venire dal direttore del giornale sportivo più comprato in Italia, La Gazzetta dello Sport; il suo direttore, infatti, ha dichiarato in passato che il suo giornale “risponde a Inter, Juventus e Milan che sono il nostro core business. Questo, però, non significa non riconoscere il lavoro di Giuntoli, Spalletti e De Laurentiis che fanno bene il proprio lavoro”.

Una dichiarazione molto probabilmente sincera, ma che però è l’antitesi del fare informazione che dovrebbe voler dire raccontare i fatti così come accadono e dare i giusti meriti e il giusto spazio mediatico a chi ottiene risultati degni di nota. Episodi simili, tra l’altro, non sono nemmeno saltuari visto che nelle prime pagine della domenica dei tre principali quotidiani sportivi nazionali addirittura il Napoli capolista non ha avuto nemmeno un trafiletto che lo citasse, come se la squadra azzurra non esistesse!

Il calo di vendite a supporto di uno stile non adatto

È questo il corretto modus operandi dal punto di vista deontologico? E, ammettendo lo fosse, perché allora le vendite continuano a calare?

Se ci fosse risposta a queste domande probabilmente tutta l’Italia sportiva avrebbe un’informazione di qualità che aiuterebbe tanto nella vendita di un prodotto calcistico così amato e popolare. 

Il Napoli di quest’anno sta dando un’enorme opportunità al sistema calcio e soprattutto alla classe giornalistica, sta fornendo assist meravigliosi come quelli di Kvaratskhelia a Osimhen. Adesso sta alla classe giornalistica sfruttarli.

P.S. Per il vostro modus operandi è stata messa questa prima pagina dopo il ko del Napoli contro l’Inter, con addirittura un trafiletto contenente un auspicio di rimonta rossonera in cinque turni: in questi incontri il distacco da 5 punti è diventato di 18. Diciotto.

Siamo sicuri che queste prime pagine, oltre a essere deontologicamente scorrette, portino anche bene?


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