Questa frase, contenuta nel libro La fattoria degli animali di George Orwell, sembra essere più attuale che mai, in un momento storico in cui la notizia fa rumore a seconda di chi ne è il protagonista.

Bergamo, 24 Aprile 2023, al Gewiss Stadium si sta giocando la partita tra Atalanta e Roma, poi terminata 3-1 per i padroni di casa. All’86esimo minuto di gioco il neo-entrato José Luis Palomino entra duro sulla stella dei giallorossi, Paulo Dybala, infortunandolo e lasciandolo zoppicante per il resto del match.

Al fischio finale, però, i social del difensore argentino vengono presi di mira dai supporter della Roma, i quali inveiscono contro di lui e la sua famiglia, augurandogli la morte nel migliore dei casi. Probabilmente eravate all’oscuro della vicenda, ma non preoccupatevi la vostra connessione funziona benissimo e non è neanche colpa della vostra miopia, semplicemente non ne sta parlando nessuno.

La notizia viene agevolmente schivata sia dai principali quotidiani sportivi che dai più accaniti giornalisti del web, perfino l’attenta pagina del Pescara Calcio si limita ad un commento fugace sotto il preesistente tweet di solidarietà per Theo, non raccogliendone però la stessa risonanza mediatica. Tutto questo vi ricorda qualcosa? Certo che sì, sono gli stessi che appena una settimana fa portavano avanti la loro crociata contro quella manciata di account che avevano insultato Theo Hernandez dopo la partita di Champions contro il Napoli. Innescando poi una rete di solidarietà per il francese, diventato un martire vittima dell’intero popolo napoletano. E per Palomino? Mi dispiace ma non c’è tempo per la solidarietà. Ed i tifosi giallorossi? Goliardici, so ragazzi.

Non fraintendete, gli insulti ed i messaggi beceri vanno condannati con fermezza, a prescindere da chi siano il mittente ed il destinatario, ma proprio per questo risulta difficile capire con quale criterio certe notizie vengano riportate celermente ed altre passino in sordina senza fare scalpore. Magari qualche lettore riuscirà ad aiutarci e a dare una risposta a questo interrogativo, con buona pace del dispotico Napoleon.