Garcia, fuori in 18 minuti
Sono bastati meno di diciotto minuti a Rudi Garcia per smontare una serie di pettegolezzi diffusi ad arte durante questa lunga pausa. Lunga anche perché arrivata dopo una sconfitta e nella settimana che ha visto l'esordio sulla panchina dell'Italia dell'ex Spalletti, che ha ormai riposto nell'armadio tuta e scarponi per presentarsi sul rettangolo verde con un impeccabile completo.
Garcia su Raspadori banalmente perfetto
Il riferimento all'Italia è doveroso, in virtù della titolarità, al centro dell'attacco nella partita contro l'Ucraina, di Jack Raspadori. Anche il ragazzo non ha mai fatto mistero di quale sia la sua zolla preferita di campo e in tanti hanno strumentalizzato il match per puntare il dito sul tecnico partenopeo, reo di aver schierato il giovane talento in tutte i ruoli dell'attacco meno che in quello di punta. Fa comodo dimenticare che in quella posizione il Napoli schiera uno dei numeri nove più forti al mondo e che alle sue spalle ci sia un professionista dell'area di rigore come Simeone, ma alle chiacchiere preferiamo la lucida analisi del tecnico che ha ribadito l'importanza di dare minutaggio e permettere al ragazzo, per il suo bene, di imparare a destreggiarsi anche in altre zone del campo se vuole completarsi come calciatore e avere la possibilità di essere più che una valida alternativa in una squadra ambiziosa e del livello del Napoli.
Garcia: "Se non segni non vinci"
Ha ribadito la necessità di sfruttare la capacità di tener palla dei suoi ragazzi, della volontà di esprimere un gioco migliore, di comandare il gioco, ma anche di sfruttare meglio le proprie doti balistiche, perché quando la partita non permette di essere costantemente superiori all'avversario bisogna essere in grado di sfruttare al meglio i periodi di predominio e concretizzare le occasioni a disposizione. Anche l'anno scorso fu così, non sempre il Napoli dominò l'avversario, ma riuscì spesso a indirizzare il risultato attraverso una capacità realizzativa che oggi, che per ragioni fisiche più che tattiche, appare deficitaria.
Niente di irrimediabile sia chiaro e la pausa arriva forse proprio al momento giusto, permettendo a più di un elemento di entrare in condizione sfruttando il doppio turno di qualificazione agli europei, restituendo a Castel Volturno un gruppo che morde il freno in vista del prossimo tour de force, con 7 partite in poco più di tre settimane.
Nasce anche da qui la volontà di provare cose nuove, di essere imprevedibili, trovare nuove soluzioni agli ostacoli che si presenteranno durante la stagione, alle assenze che imporranno di rivedere il proprio scacchiere.
La "fissazione" Natan
Come non citare Natan, il brasiliano diventato per qualcuno già un oggetto misterioso, una “fissazione” per chi attribuisce un peso specifico smisurato, nella valutazione di queste prime tre giornate, alla sua assenza. Siamo certamente tutti curiosi di vederlo presto in campo, ma allo stesso tempo consapevoli delle motivazioni che lo hanno tenuto, al momento, fuori dall'undici titolare. Una su tutte, un problema al ginocchio per il quale lo staff medico, sempre all'avanguardia nel campo, ha deciso che fosse il caso di non sovraccaricarlo emotivamente, consapevoli che anche la sfera emozionale incide sul recupero e nella prevenzione degli infortuni.
Domani si torna in campo quindi, un campo difficile e contro un avversario alla ricerca della prima gioia casalinga e quale miglior occasione se non provare a fermare i campioni in carica? Garcia è stato chiaro: gioca chi merita e non vedremo lo stesso undici di partenza dell'ultimo sfortunato match, ma a prescindere dagli uomini o dallo schieramento, ci aspettiamo passi in avanti nella tenuta atletica e che i calciatori, fino a ora più in ombra, diano evidenti segnali di ripresa.
Le prossime sette daranno più di qualche indicazione e potranno, in parte e al netto delle ambizioni dichiarate, dirci a quale ruolo siamo destinati in stagione. Garcia non vuol sentir parlare di “ansie”, quelle le lascia volentieri a chi vede nel cambiamento un perenne salto nel vuoto, mentre in realtà il Napoli abbraccia semplicemente un nuovo inizio, una nuova era.