Curiosano, pendolari e turisti.

Una scritta a caratteri cubitali introduce all’opera, nuova di zecca eppure già criticata: “Molo Beverello”, si legge.

Termina, nel cuore dell’estate, il cantiere della nuova Stazione Marittima, tra il molo Angioino e il San Vincenzo: 2400 metri quadri con una copertura esterna sul tetto che funzionerà anche da passeggiata.

Ma l’area che sostituisce i precedenti prefabbricati, e migliorerà la funzionalità di un luogo che prevede transito, sbarco e imbarco per una media di 4 milioni di persone ogni anno, in partenza e in arrivo da isole e Costiera resta, per ora, off-limits.

Ci si limita, così, a vederla: l’hub si collega al piazzale Angioino, e da lì a un sottopassaggio che porta alla metropolitana e a piazza Municipio.

E c’è chi lamenta l’impatto estetico da via Acton, in linea con una piazza Municipio in cui – denunciano in molti sui social – il verde è quasi del tutto assente.

"Noi abbiamo consegnato la Stazione marittima affidandone la gestione alla cordata di armatori aggiudicataria del bando e rispettando tutti i tempi e garantendone la piena funzionalità. – fa spallucce il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Andrea Annunziata - I lavori sono finiti da due mesi e da oggi la stazione è nelle mani dei gestori".

Spetta così alla “Beverello Srl”, l’azienda formata - con quote paritarie - da Snav, Caremar, Navigazione Libera del Golfo e Alilauro, i principali armatori marittimi che operano nel golfo, provvedere a una funzionalizzazione della struttura, che all’interno non è ancora arredata, e renderla operativa.

Non prima di fine settembre: nel frattempo, operano le biglietterie nei container provvisori, dislocati rispetto agli imbarchi.

Manca un’area di attesa e di ristoro, in grado per esempio di proteggere i viaggiatori dal caldo torrido di queste settimane, e la segnaletica non è efficace, mentre i problemi di sicurezza – più volte denunciati dalle associazioni - sono stati in parte arginati con un presidio fisso dell’esercito.

Ma con il cantiere chiuso le polemiche non si placano, anzi.

"Ci sembrano grotteschi i tempi di consegna di un’opera pronta nel cuore della stagione turistica, quando cioè registriamo il maggior flusso di viaggiatori per le isole del golfo di Napoli, ma che entrerà in funzione solo nel prossimo autunno", denuncia Lorenzo Coppola, presidente di Federalberghi Capri.

Immagine tratta dal sito de La Repubblica www.repubblica.it

"Avremmo preferito, semmai, il contrario: un’opera anche incompleta, ma messa rapidamente in funzione per sopperire ai tanti disagi di chi raggiunge in questo periodo le nostre destinazioni e non trova un’infrastruttura contemporanea, funzionale, efficiente", aggiunge.

Federalberghi era intervenuta con forza già la scorsa estate, dopo la denuncia social del regista Enrico Vanzina, che lamentò le condizioni del porto.

"Allora ci fu garantito che il terminal avrebbe aperto entro fine 2023", dice Coppola.

"Non ci resta che attendere, e sperare che arrivi la svolta".

"Una situazione deplorevole e inaccettabile", tuona Luca d’Ambra, numero uno di Federalberghi Ischia e Procida.

"Aspettiamo questo hub da anni e intanto dobbiamo cercare giustificazioni di fronte ai tanti turisti che ci raccontano di lunghe file sotto al sole in un porto che resta precario per un’altra estate".

Sotto accusa i tempi lunghi dei lavori, iniziati nel novembre del 2019: il terminal sarebbe dovuto essere operativo già nell’estate del 2021, i rallentamenti a causa della pandemia e del rinvenimento – durante gli scavi - di beni archeologici, nella fattispecie antichi moli di epoca borbonica, oggi inglobati all’interno della stazione.

Così, anche per l’estate in corso ha vinto la precarietà, sintetizzata anche dalla presenza fissa di una senza tetto, proprio di fronte alle biglietterie.

"Una donna molesta, che vive in condizioni igieniche precarie", denuncia un gruppo di pendolari.

Tutti aspettano si volti pagina, insomma.

Ma ci sarà ancora da attendere.

E non finisce qui: il piano complessivo prevede anche interventi a mare, con la sistemazione di pontili “a pettine”, perpendicolari alle banchine, in grado di favorire le manovre di sbarco e imbarco, ridimensionando anche i rischi: l’intervento potrebbe partire il prossimo inverno.