"Inizi da qui il Napoli. Prima dell’allenatore, prima della strategia sul mercato, prima del ds e degli eventuali altri collaboratori, Aurelio De Laurentiis riprenda in mano l’ambiente e faccia piazza pulita di tutti coloro che effettivamente non pensano al bene comune. Anzi, non vogliono il bene comune.
Che siano calciatori, che siano dirigenti, che siano procuratori"
Così ci siamo espressi in un articolo del 29 aprile (che puoi leggere qui).

Lo ribadiamo. Prima di Antonio Conte, di Giovanni Manna e del mercato, bisogna fare piazza pulita. Non c'è altra strada. Le gole profonde lascino Napoli e stiano lontane centinaia di chilometri.

Ieri sera, finalmente, il comunicato della società che mette le cose a posto e che, in modo molto elegante ma sicuramente diretto, dichiara che non vi è nulla di più importante del Napoli. Comunicato che arriva con colpevole ritardo, tanto che ambiente e società stessa hanno dovuto subire (e sorbire) dichiarazioni di ogni tipo da parte di chi non ha come prerogativa il bene comune. Meglio tardi che mai.

Anche se a pagarne le spese, anche fosse solo sotto l'aspetto del rispetto e della stima da parte dell'ambiente, saranno il capitano e calciatori che due stagioni fa sono stati protagonisti della cavalcata scudetto.

Una nuova alba passa sempre da una notte profonda. Dalle ceneri. E non si deve far altro che spazzare via la polvere con tutta la forza possibile. Polvere che è stata per un anno nascosta sotto al tappeto. Il tappeto finalmente è stato alzato. Ora si può respirare. La New Era è davvero iniziata. Finalmente.

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