Si è conclusa Monza-Napoli, partita valevole per la trentunesima giornata della Serie A 2023-2024. Gli azzurri hanno vinto in rimonta per 2-4, tornando in zona Europa League.

Monza-Napoli, i voti del match

Di seguito i voti di Monza-Napoli.

Napoli

Meret: 6. Ultimo baluardo di una difesa inesistente.

Di Lorenzo: 6-. Ngonge non arriva e Zerbin riesce a metterla dentro, poteva essere una croce: il capitano azzurro, però, riesce a riscattarsi partecipando attivamente al terzo e al quarto gol. Unica nota dolente gli innumerevoli gol divorati da inizio stagione.

Rrahmani: 6. Unica sufficienza della retroguardia.

Juan Jesus: 5. Seguire il centravanti in area di rigore? Come scusa?

Olivera: 5. Qualcuno gli spieghi che i tempi del Covid-19 e della distanza di sicurezza sono - per fortuna - un lontano ricordo. Perché poi succede che Colpani non fa complimenti... (Dall'80' Mario Rui: 6).

Anguissa: 7. Dominante dal primo all'ultimo minuto.

Lobotka: 6. Oggi non al massimo. Lezioso.

Zielinski: 8. All'intervallo, con la bava alla bocca, erano tutti pronti ad imputargli colpe. 361 presenze col Napoli e una scelta di vita per renderlo capro espiatorio, a difesa dei soliti intoccabili. Lui però sorride e la mette all'incrocio, senza guardare. Piotr è sempre stato arte, arte per chi è pronto ad accoglierla. Puoi scegliere di lasciarti disorientare assieme agli avversari quando crea superiorità numerica anche solo col primo controllo, oppure puoi scegliere di schierare un trequartista al suo posto perché dopo 8 anni decide di concedersi una nuova esperienza. (Dal 68' Cajuste: 6).

Ngonge: 5,5. Con un direttore di gara e una sala VAR degni del proprio ruolo si sarebbe guadagnato un rigore. È però nettamente in ritardo in occasione del primo gol. (Dal 54' Politano: 7,5. I sani effetti della competizione).

Osimhen: 7,5. E non lasciatevi ingannare dalla volée di Politano e dalla pennellata di Zielinski: la sua zuccata è quantomeno di pari livello, un gesto atletico da incorniciare. Nel momento più difficile, con il Napoli momentaneamente decimo (!), il felino mascherato prova a dare dignità ad una stagione complicatissima.

Kvaratskhelia: 5,5. Vanifica l'unica transizione in superiorità numerica del primo tempo, si divora un gol davanti a Di Gregorio e non partecipa al furore del secondo tempo. Mah... (Dal 68' Raspadori: 7).

Calzona: 6,5. Ribalta la gara dimostrando un certo tempismo nei cambi, suo il merito di aver finalmente schierato il centrocampo che fu la chiave del tricolore azzurro.

Monza

Di Gregorio: 6. Compie il suo miracolo settimanale su Kvaratskhelia. Poi subisce il gol del mese e il secondo gol del mese.

Caldirola: 5,5. Secondo tempo completamente allo sbando.

Mari: 6. La sua è una sufficienza risicata, ma è largamente il migliore del suo pacchetto arretrato.

Izzo: 5. Le ansiogene chiusure in calcio d'angolo del primo tempo sono solo il preludio ad una seconda frazione di gara dove appare completamente spaesato.

Birindelli: 6,5. Dotato tecnicamente, bravo in proiezione offensiva e anche in copertura: insomma, quello che pensavamo di Di Lorenzo. (Dal 76' Kyriakopoulos: 6].

Gagliardini: 5,5. Il centrocampo azzurro ha un altro passo. (Dal 76' V. Carboni: 6).

Akpa Akpro: 6,5. Non esattamente aggraziato, ma riesce ad arrivare ovunque. (Dal 54' Bondo: 5).

Zerbin: 7. Controllo a farla scivolare sul sinistro e cross preciso al millimetro: questa roba qui le ali del Napoli non la fanno da un anno. (Dal 54' Ciurria: 6)

Colpani: 7,5. Ala, trequartista, mezza punta: per interpretare tutti questi ruoli alla perfezione per forza di cose devi avere un bagaglio tecnico superiore alla media. E lo dimostra con un gran gol.

Mota: 6,5. La sfortuna mette fine ad una prestazione che pareva destinata a sbocciare: mezz'ora di gran classe. (Dal 27' Maldini: 6).

Djuric: 7. Si ritrova in Serie A non giovanissimo, con la palla a terra è come giocare con un uomo in meno, ma di testa è un ariete di tutto rispetto e sblocca Monza-Napoli: Milan Djuric per un calcio più umano. Tutto bellissimo.

Palladino: 6. Il suo Monza, ordinato e battagliero, è una gioia per gli occhi. Nella seconda frazione, però, vengono fuori le differenze tecniche e una certa fragilità mentale dei biancorossi. Il decimo posto con questa rosa è comunque un mezzo miracolo.