Chiudete gli occhi. Pensate al Napoli che prova a uscire palla a terra dalla propria metà campo. Magari dopo uno-due passaggi il pallone arriva sulla destra, dove c'è Ziyech posizionato molto basso. Il marocchino fa uno stop e rientra sul sinistro. Nel frattempo, i difensori avversari sono intenti a ripiegare affannosamente per provare a coprire il campo dalle micidiali corse di Kvaratskhelia e Osimhen e, a quel punto, Ziyech alza la testa, in uno di quei momenti magici a cui ci aveva abituati qualche anno fa. Attimi in cui, grazie al suo talento, sembrava poter fermare il tempo in mezzo al campo, sospenderlo per qualche frazione di secondo in modo da capire il timing di chi si sta muovendo sulla fascia opposta. L’ex ala dell’Ajax fa partire uno dei suoi soliti cambi di gioco, di quelli dalla traiettoria vertiginosa che guarderesti per nove o dieci volte consecutive su YouTube senza riuscire a capire come ha fatto la palla ad arrivare in maniera tanto veloce quanto precisa a destinazione. Una destinazione che, sempre se vogliamo continuare a fantasticare, è il piede destro di Kvaratskhelia, che la ammaestra dolcemente con un solo tocco.

O ancora: il Napoli si trova a fronteggiare una squadra che difende molto alta e stretta per ridurre quanto più possibile il campo. La sfera arriva sempre tra i piedi di Ziyech, che galleggia abbastanza defilato sulla linea di centrocampo. Spazi non ce ne sono. O, almeno, non ce ne sono per un giocatore qualsiasi, che invece scaricherebbe la palla all’indietro o farebbe un passaggio orizzontale nella speranza di liberare il terzo uomo e dare così uno sbocco all’azione. Ziyech, però, è uno che se non ci sono gli spazi allora se li inventa: scansiona in un lampo il campo davanti a sé e fa partire un tracciante che buca in profondità due linee di pressing avversario. Sul pallone si avventa Osimhen e la difesa, nel tentativo di assorbirne l’inserimento, collassa su se stessa. Il nigeriano fa a sportellate con un difensore, poi un altro. Il suo calcio non è pulito, ma la sua caparbietà è tale che alla fine riesce ad avere la meglio sui diretti avversari e a scaraventare con violenza la palla in porta. Bello, no? Bello, eppure al momento parliamo di calcio solamente immaginato, quello che tutti noi tifosi sogniamo quando si rincorrono, uno dietro l’altro, i rumors sui potenziali acquisti della propria squadra del cuore. E si perdoni l’entusiasmo un po’ infantile di chi scrive, ma, ogni volta che Ziyech è accostato al Napoli, la voglia di chiudere gli occhi e immaginare quello che potrebbe accadere in campo ci assale immediatamente.

Ziyech al Napoli, sogno o possibilità?

Per come stanno andando le cose in questa sessione di calciomercato, Hakim Ziyech a quest’ora dovrebbe essere in Arabia Saudita: vagonate di soldi sono già arrivate al Chelsea per prelevare gli esuberi. Scarti scintillanti accumulati negli ultimi anni a seguito di campagne acquisti tanto scriteriate quanto faraoniche. E, infatti, il nazionale marocchino era arrivato ad un passo dal vestire la maglia dell’Al-Nassr, solo che il trasferimento è saltato perché le visite mediche non sono andate bene (o, almeno, così pare, dato che il giocatore ha commentato polemicamente la notizia sul suo profilo Instagram). Quasi un replay di quello che è accaduto a gennaio scorso, quando Ziyech non si è accasato al PSG per problemi di carattere burocratico.

Che sia questo un segno del destino? Sappiamo sicuramente che il calciatore era seguito dal Napoli fino a non molto tempo fa. De Laurentiis ha monitorato la sua situazione in attesa che si verificasse l’occasione giusta. Ma, per come agisce il patron partenopeo, il rigido metodo in base al quale si acquista una pedina solo se e quando è ceduto un giocatore che ricopre lo stesso ruolo non conosce deroghe (e anche giustamente, viene da dire). E fino ad ora, quando né LozanoPolitano sembravano poter lasciare Napoli, non si è presentata questa possibilità. Adesso, però, il messicano potrebbe lasciare il club azzurro, mentre Politano è tornato alla carica per cercare di avere più minutaggio (a Napoli o altrove, ha fatto intendere in un accesso di giuffredite). Insomma, dopo una manciata di stagioni di sterilità offensiva sulla corsia di destra, pare che una delle due ali destre del Napoli possa presto dire addio ai partenopei. O, almeno, voci insistenti paventano questa possibilità.

È vero: oggi come oggi quella per Ziyech è un’operazione che rientra poco nelle corde del club campione d’Italia, anche perché il calciatore ha trent’anni e ha un ingaggio pari a sei milioni netti. Però chi ha detto che il Napoli non possa chiedere un prestito con, eventualmente, un cospicuo contributo per l’ingaggio da parte del Chelsea? Per carità: ragioniamo sempre in ottica fantamercato, ma, se ci limitiamo a questo piano, l’operazione è quantomeno fattibile.

Cosa può dare al Napoli

È noto come a Garcia piacciano attaccanti che siano soprattutto dei velocisti. In questo, però, come per tanti altri aspetti che riguardano il suo calcio, il tecnico francese non è un integralista. Anzi. A maggior ragione se nel suo 4-3-3 c’è già chi, proprio come Kvaratskhelia e Osimhen, è in grado di garantire tanta corsa. Anche se, va detto, il georgiano non ha una propensione costante all’attacco della profondità, il che potrebbe spingerlo più ad assumersi compiti di regia avanzata e di rifinitura, soprattutto in caso di permanenza di Lozano (un giocatore che può risultare molto adatto alla tipologia di calcio che intende praticare Garcia).

C’è, però, un grosso punto interrogativo rispetto all’impostazione di gioco del nuovo allenatore del Napoli: Garcia, infatti, pur lasciando intendere che garantirà continuità rispetto al lavoro di Spalletti, nelle uscite in fatte sin qui in pubblico, ha insistito molto sulle alternative tattiche, da ricercare e da praticare soprattutto nei casi in cui c’è da fronteggiare avversari che che si difendono con blocchi bassi e medio-bassi. Ed ecco che, in quest’ottica, un calciatore come Ziyech può tornare fondamentale. In primis perché il marocchino ha una capacità di dribbling con pochi eguali (sono ben due, in media, quelli completati a partita nonostante una stagione tutt’altro che esaltante, ma che ha visto anche picchi di quattro o cinque dribbling riusciti in un singolo match) e poi perché è in grado di calciare e segnare da posizioni defilatissime.

Uno dei marchi di fabbrica del giocatore, d’altronde, è proprio l’entrare in area partendo dall’out e, quando la retroguardia avversaria è schierata in fase di difesa posizionale, lasciar scoccare tiri di sinistro che hanno un angolo strettissimo. Strettissimo ovviamente per tutti. Ma non per lui. Così come, inoltre, il marocchino è un abile battitore di calci piazzati (che siano angoli, punizioni dirette e indirette), aspetto su cui il Napoli ha dato prova di grande applicazione nella scorsa stagione, ma su cui si può ancora migliorare.

Più in generale, però, Ziyech è un giocatore le cui caratteristiche si sposerebbero benissimo con le quelle degli altri calciatori azzurri: dati Opta alla mano l’ex Ajax è nel 94esimo percentile per progressive passes compiuti e nell’88esimo per quelli ricevuti, nel 99esimo per cross tentati (9.34 a partita) e nel 90esimo per gli assist (0.33 ogni 90’). Inoltre, il calciatore sa usare in maniera eccellente anche il piede destro che, seppur non strabiliante come il sinistro, gli serve quando ha bisogno di cercare il fondo per lasciar partire cross molto tesi e precisi verso il centro dell’area o quando si inserisce di gran carriera nel mezzo spazio di destra e fa secchi i portieri in uscita con conclusioni potenti che si insaccano sotto la traversa.

Infine, non sono da sottovalutare le sue doti fisiche e la sua disponibilità al sacrificio: le statistiche parlano di 4 contrasti vinti, 1.34 tackle compiuti, 1.56 palle bloccate e 0.78 intercettate per 90’. Parliamo, insomma, di un calciatore che non ha punti deboli sul piano tecnico e tattico e il cui limite, sin qui, è stato solo la testa. Ma siamo sicuri che in un progetto ambizioso e che sia capace di responsabilizzarlo, di farlo sentire cruciale, allora possa tornare a splendere come un tempo: in tal caso, infatti, il Napoli potrebbe acquisire sulla destra un vero e proprio hub creativo (pensate, tra l’altro, a come potrebbero funzionare bene le rotazioni a destra insieme a Di Lorenzo e Anguissa e alle imbucate che potrebbero arrivare per i due quando questi si lanciano con le loro fughe in avanti per allungare le difese avversarie), abile anche in fase di finalizzazione e bravo in fase di non possesso. I primi due aspetti, in particolar modo, fanno gola perché rappresentano tutto ciò che gli azzurri non hanno avuto negli ultimi anni.

Ovviamente con ciò non si intende screditare Lozano e Politano, due calciatori validissimi e il cui apporto è stato fondamentale per conquistare lo Scudetto. E, anzi, com’è nella logica delle cose, con questo Kvaratskhelia e questo Osimhen era ovvio che per tutti gli altri si riducessero le possibilità di andare in finalizzazione. Ziyech, però, consentirebbe di alzare ulteriormente il livello: la verità è che con lui il Napoli avrebbe un altro regista, un altro goleador, un altro attaccante fenomenale e imprevedibile. Insomma, possiamo parlarne a lungo, ma chi è che non sognerebbe di avere al Maradona un giocatore così?