Prende forma il Napoli di Conte
Con l’inizio della seconda parte del ritiro a Castel di Sangro e il ritorno dei nazionali, mister Antonio Conte avrà modo di trasmettere in campo i principi di gioco con i quali affrontare la prossima stagione. Già a Dimaro se ne è avuto un assaggio, pur dando maggior risalto a quel rigore atletico che voleva essere un monito per l’intera truppa.
In fondo lo aveva detto al suo arrivo: “amma faticà”. Parole semplici, ma che descrivono il piglio con il quale il tecnico salentino intende affrontare questa nuova avventura. Ma ridurre tutto a sudore e applicazione, finisce quasi per sminuire la figura di un professionista preparato e che nel corso della sua carriera ha saputo cambiare, pur rimanendo fedele a sé stesso.
Come giocherà il Napoli di Conte
Sembra ormai chiaro che almeno inizialmente il Napoli si schiererà con un 3-4-3 già proposto ai tempi del Chelsea. Sarà Alex Meret a difendere i pali della porta azzurra, a conferma che nonostante i pregiudizi di una parte della piazza, il portiere friulano gode della massima fiducia del tecnico e a 27 anni si appresta a raggiungere l’apice della sua maturità professionale.
La linea sarà composta da Amir Rrahmani, che ritornerà nel ruolo di braccetto destro già ricoperto a Verona, il nuovo acquisto ed ex capitano del Torino Alessandro Buongiorno come centrale e Mathi Olivera come braccetto di sinistra. L’uruguaiano è reduce da un’ottima Copa America, dove ha anche ricoperto il ruolo di centrale di una difesa a quattro e si candida quindi a questa posizione inedita.
Una soluzione di ripiego per alcuni, soprattutto dopo il tweet ufficiale con il quale il Napoli ha deciso di chiudere la porta ai rumors che volevano Mario Hermoso prossimo a vestire la maglia azzurra. Ma dando per assodato il ruolo centrale di Antonio Conte negli aspetti tecnici e gestionali del budget, in concerto con il DS Giovanni Manna, questa scelta va letta come una mossa tutt’altro che approssimata.
A centrocampo Stanislav Lobotka e Frank Anguissa. Due dei quattro calciatori sui quali il mister aveva posto il veto a eventuali cessioni e sui quali ricostruire la squadra. Saranno loro due la base superiore dell’immaginario trapezio con il quale il Napoli inizierà l’azione: un 3+2 che vedrà il portiere aggiungersi alla linea dei difensori, i braccetti aprirsi verso i confini interni dell’area di rigore e i due centrocampisti nei pressi della mezzaluna.
Sugli esterni agiranno il capitano Giovanni Di Lorenzo e l’ex Roma Leonardo Spinazzola. Quest’ultimo, grande protagonista del ritiro di Dimaro e che ha già fatto capire cosa si richiede in quel ruolo. Grande spinta, ma anche la capacità di tagliare verso l’interno. Lo stesso Di Lorenzo, nell’anno dello scudetto, pur partendo nel ruolo di terzino finiva spesso per occupare gli half-space al centro del campo, con movimenti tipici del calcio di Guardiola.
All'attacco del Napoli manca uno alla Gudmundsson
La curiosità maggiore quindi è per il tridente d’attacco, con il georgiano Kvicha Kvaratskhelia unica certezza, mentre si aspetta la cessione di Victor Osimhen per abbracciare il nuovo numero 9. Inutile farne mistero, il principale candidato per sostituire il nigeriano ha un nome e un cognome: Romelu Lukaku. Quel Big Rom che sotto la guida di Antonio Conte ha vissuto gli anni migliori della sua carriera e che spera di rilanciarsi a Napoli dopo le ultime stagioni tutt’altro che esaltanti.
Sarà affidato a lui il compito di sostenere l’attacco, proteggere palla, abbassarsi per permettere gli inserimenti centrali degli esterni. Esterni che a differenza delle passate stagioni non dovranno dare ampiezza, ma agire più da trequartisti. Raspadori potrebbe quindi ritagliarsi un ruolo importante, andando ad agire in una posizione di campo più conforme alle proprie caratteristiche. Mentre qualcosa fa credere che Politano e Ngonge potrebbero, pur godendo della stima del mister, non essere considerati imprescindibili.
Volendo fare un nome spendibile per il mercato azzurro, considerando costo e ingaggio, quello di Albert Gudmundsson sembrerebbe il profilo perfetto. Secondo recenti indiscrezioni di mercato, gli azzurri si sarebbero inseriti nella corsa al ragazzo sfruttando la mancanza di liquidità con la quale operano le altre interessate.
Non va dimenticato che il Napoli in questa stagione non sarà impegnato nelle coppe europee e quindi non ha la necessità di avere una rosa lunga. Probabilmente si cercherà là duttilità. La capacità di destreggiarsi in più ruoli. Anche per dare la possibilità al tecnico di sperimentare e trovare col tempo la formula adatta per esaltare gioco e caratteristiche dei giocatori a disposizione.
Il 10 agosto si giocherà al Maradona la prima partita ufficiale, contro il Modena in Coppa Italia, ma ci sarà ancora tempo per intervenire sul mercato. Che, come accade da diversi anni, si animerà solo nell’ultima settimana. Conte, in sede di presentazione del suo staff, ha fatto intendere che è lecito aspettarsi nuovi movimenti, ma prima le cessioni.