0-2 il verdetto dell’Arechi nel derby campano tra Salernitana e Napoli, a decidere il match i gol di Raspadori nel primo tempo, e di Elmas da subentrato nel finale di partita. Per i padroni di casa è l’ennesima sconfitta di una stagione fin qui estremamente deludente, ultimo posto con appena 4 punti fatti e ancora a secco di vittorie in campionato, per la squadra di Garcia quarto posto momentaneo, e -1 dal Milan (al terzo posto) dopo la sconfitta dei rossoneri in casa (vs Udinese, 0-1).

Andiamo ora ad analizzare il match attraverso i numeri dei protagonisti in campo.

Salernitana-Napoli: lo schieramento tattico 

La Salernitana sorprende, 4231 per Inzaghi che cambia nuovamente a centrocampo: in porta Ochoa; difesa formata da Mazzocchi, Fazio, Pirola, Bradaric; in mediana Coulibaly e Legowski; sulla trequarti Dia affiancato da Candreva e Tchaouna; la scelta della punta ricade su Ikwuemesi. 

In fase di possesso l’assetto tattico non cambia, se non che la squadra è più larga e Mazzocchi a destra si stacca dalla linea a 4 creando sovrapposizioni sulla destra, motivo per cui Fazio è costretto ad allargarsi su quel lato. 

In fase difensiva la squadra passa al 4411, Dia dietro la punta e i due esterni offensivi che si abbassano creando una linea a 4 a centrocampo.

Il Napoli scende in campo con il consueto 433: Meret tra i pali; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard e Olivera in difesa; centrocampo a 3 con Zielinski, Lobotka e il rientrante Anguissa; in attacco confermato Raspadori, al suo fianco Kvaratskhelia e Politano. 

In fase di possesso il Napoli non cambia, Zielinski largo a sinistra con Kvaratskhelia, Anguissa a destra molto vicino alla coppia Di Lorenzo-Politano, e Lobotka da vertice basso, giocando prettamente in posizione centrale, e non più da mezz’ala (come fatto nelle ultime uscite). In fase difensiva invece si passa ad una sorta di 4231, o 4321, a seconda della posizione di Politano, che dell’attacco è il giocatore più volte incaricato di scalare e aiutare i due in mediana (Anguissa-Lobotka).

Salernitana-Napoli: i numeri del match 

La partita vede una sola squadra in campo, il Napoli sin da subito prende il controllo del match e del campo, la Salernitana fatica ad uscire dal pressing alto avversario (da cui nasce il primo gol), Dia infatti è l’unico giocatore granata che, grazie alle sue giocate, riesce a far ripartire la squadra. La morsa del Napoli permette agli azzurri di trovare il vantaggio con Raspadori, il raddoppio arriva dopo una serie di occasioni sprecate e nessuna sofferenza in fase difensiva, e lo segna Elmas che con una gran giocata buca Ochoa, fino a quel momento motivo per il quale la Salernitana era ancora in partita.

Tante occasioni per gli ospiti, 1.39 xG21 conclusioni, 8 verso la porta, 5 occasioni da gol create, come detto in precedenza, pochissima sofferenza in fase difensiva, 0.30 xG per la Salernitana, 3 conclusioni verso la porta e nessuna occasione da gol subita.

La prima situazione da analizzare riguarda la catena di sinistra, l’assenza di Mario Rui ha permesso al Napoli di poter spingere di più su quella fascia, lasciando anche più libertà a Kvaratskhelia, Olivera infatti nell’uno contro uno non viene messo in difficoltà quanto il portoghese, lo testimoniano gli eccezionali numeri in fase difensiva: nessun dribbling subito, 3 duelli aerei vinti (su 4), 11 contrasti vinti (su 11), il tutto va ad aggiungersi a 77 tocchi, 84% di precisione e 1 passaggio chiave.

Kvaratskhelia e Zielinski allora, forti della copertura dell’uruguaiano, hanno avuto meno compiti in fase di copertura, da sottolineare l’impiego del georgiano, Raspadori infatti parte da prima punta ma copre prevalentemente il lato destro di campo, allora il numero 77 è più facilitato nell’entrare dentro e così facendo lascia spazio a Zielinski per le sovrapposizioni e inoltre può giocare più vicino alla porta: 

La partita di Kvaratskhelia:

Questi i suoi numeri: 58 tocchi, 82% di precisione, 2 passaggi chiave, 4 palle lunghe riuscite (su 5), 9 contrasti vinti (su 16), 4 conclusioni, 3 dribbling riusciti e 6 falli subiti, per un giocatore che è troppo più efficace quando può giocare dentro al campo con un supporto alle sue spalle come quello del polacco.

Altro tema è quello della riaggressione una volta persa palla in zona offensiva, questo è un concetto insito nel gruppo Napoli, portato da Spalletti con la regola del secondo e mezzo spiegata anche a Coverciano qualche tempo fa (“non deve passare più di un secondo e mezzo da quando si perde palla a quando là si recupera in zona offensiva”), ed il Napoli in questo senso continua ad avere questo atteggiamento in fase di recupero palla.

Non a caso è la squadra che ha più recuperi offensivi (ultimi 40m) di tutta la Serie A, lo fa principalmente con i due mediani, ieri ad esempio sul gol di Raspadori sono proprio Lobotka e Anguissa a portare pressione, aiutati dal solito Politano a destra, quest’ultimo chiude il match con 6 contrasti vinti (su 8), registrando anche 5 passaggi chiave e il 100% di dribbling riusciti, il numero 99 invece chiude con 7 contrasti vinti (su 12).

Altra grande partita quella del numero 81, Raspadori da prima punta sta sempre di più convincendo con prestazioni di quantità e qualità, questa volta con la Salernitana ha spaziato praticamente in un attacco a 2 con Kvaratskhelia, giocando prevalentemente a destra creando così da ambedue i lati triangoli con il terzino, in fase di non possesso nel 4231 si è alternato più volte con Zielinski aiutando in ripiego il centrocampo azzurro, questi i numeri della sua partita: 6 conclusioni, il gol che sblocca il match, 34tocchi, 95% di precisione, 2 passaggi chiave.

Il verdetto oltre ai 3 punti parla anche di un Napoli che è sembrato maggiormente a proprio agio, si sono rivisti meccanismi già consolidati come la posizione di Anguissa o il lavoro sulla sinistra di Zielinski e Kvaratskhelia, e la riaggressione una volta persa palla, giusta anche l’idea di andare 4231 in fase di non possesso ma di lasciare palla al piede la mediana nelle mani esclusivamente di Lobotka.

Per la Salernitana pochi gli spunti positivi, si salva la prestazione di Dia, per il resto come detto da Mazzocchi nel post partita, c’è ancora tanto lavoro da fare. Per il Napoli ora è tempo di pensare alla Champions League, e chiudere il discorso qualificazione, per dare ulteriore serenità e provare ad infilare una striscia di risultati utili consecutivi per arrivare al meglio alle prossime (e già decisive per l’obiettivo scudetto) sfide di campionato.

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