Il regista britannico Christopher Nolan fa parte di quella categoria di cineasti di altissimo livello. I suoi film sono divisivi: o piacciono tanto, oppure non piacciono. Ad esempio, Interstellar ha diviso critica e pubblico, così come il bellico Dunkirk, oppure Inception. Personalmente, lo considero un regista di ampio spessore.

Forse la trilogia su Batman ha unito le due categorie, critica e pubblico, soprattutto il secondo capitolo, Il Cavaliere Oscuro, un piccolo capolavoro fantasy avventuriero. Chi conosce il film (e lo conoscono in tanti, essendo stato uno dei film più visti di sempre) non può non apprezzare l'incredibile prova del compianto Heath Ledger nei panni dello storico villain dell'uomo pipistrello, il Joker. Ruolo che gli valse l'oscar postumo come migliore attore non protagonista. Una prova immensa, che spacca lo schermo, che annienta tutto ciò che lo circonda. Addirittura viene annichilito anche il sempre ottimo Christian Bale nei panni dell'eroe mascherato.

Joker è un uomo intelligentissimo, che spazza via Gotham City solo con la forza delle idee. Creando il caos. Il caos primordiale dove gli uomini sguazzano nella paura. E lo fa senza super poteri. Nella pellicola di Nolan, Joker dice una frase molto importante per la trama: "Questa città merita un criminale di maggior classe".

Passando al calcio, questa città meriterebbe una tifoseria che si attrezzi di maggior fiducia e razionalità. Una tifoseria che, giusto un poco, dovrebbe godere di questi momenti, e non rovinare con frasi e commenti spiccioli un mese storico. Come se il Napoli e questi ragazzi, per loro, dovessero sempre dimostrare qualcosa. Anzi, dovessero sempre dimostrare qualcosa - nella fattispecie - a loro medesimi. Coloro i quali, durante questa estate, non hanno minimamente concesso credito a questa società, che fino a settembre inoltrato (forse pure ottobre) erano ancora impegnati a piangere sulle scie degli addii dei vecchi eroi, disertando e rinunciando a sottoscrivere l’abbonamento al calcio Napoli il quale è risultato dal costo più basso tra i top team in Europa. A loro, che kimminchiaé e kvaracoso (per non dire altro) erano due mezzi giocatori arrivati chissà da dove e che non sarebbero riusciti a mettere tre passaggi e due parole di fila.

Quindi si scopre addirittura che questa squadra, Campione d'Italia matematicamente un mese prima della fine del campionato (ma di fatto 3 mesi prima), non può giustamente festeggiare con cene e feste perché "non è così che si onora la maglia". Loro, i calciatori, che questa maglia l'hanno onorata ovunque, su ogni campo. A differenza di chi inonda i social di queste sciocchezze.

"Così non si acquista la mentalità vincente", così parlarono chi la mentalità vincente la vede dal binocolo, avendo pianto per addii di ultra trentenni e di chi pensava che per vincere servissero Nedved, Maldini o Zanetti in società. La sconfitta di Monza ha dimostrato una cosa, e cioè che le nubi della tifoseria sono sempre ferme all'orizzonte. Una piccola folata di vento e i vecchi slogan ritorneranno. E ci sarà di nuovo caos. Ma non sarà caos primordiale. Non sarà quello intelligente del Joker. Sarà un caos tipo estate 2022. Lo stesso che è stato spazzato via da eroi mascherati a suon di gol e giocate di assoluta prelibatezza. Come, d’altronde, accade già da più di un decennio. Napoli ha bisogno di una tifoseria che sposi il Napoli nella sua essenza, perché prima o poi Batman dovrà dire al mondo di chiamarsi Bruce Wayne. E quindi di ritirarsi. Per sempre.