Avete presente lo sguardo che hanno le persone di successo? Occhi fissi che ignorano il presente. Guardano al futuro. Chi incrocia il loro sguardo non capisce.

Quello che stiamo osservando oggi è frutto di un lavoro enorme. Un lavoro che parte da lontano. Il Napoli era quel giovane di belle speranze con un obiettivo. Anzi, una certezza: prima o poi avrebbe raccolto i frutti di un lavoro enorme.

La realtà che stiamo vivendo non è Matrix, ma è la conferma che esiste la meritocrazia. Su una cosa la stampa ha ragione: questo campionato non ha senso. È una farsa bella e buona. E, lo spettacolo tecnico a cui assistiamo, è lo specchio di quello che c'è dietro. Deve essere questo il punto di partenza per l'Italia tutta. Perché arrivare ad avere uno strapotere tecnico del genere con limitate potenzialità economiche in proprio possesso è un intruglio romantico che non tutti possono percepire. Godiamoci la preparazione all'estate e, soprattutto, testa alta in Europa, a prescindere da come andrà.

Una luce azzurra nel buio

Chiudiamo tutto. Annulliamolo sto campionato. Creiamo una cattedra ad hoc per il Napoli e facciamo andare a scuola gli altri presidenti e, soprattutto, i dirigenti della FIGC.

Attorno alla luce degli azzurri c'è solo il buio. Il buio del fallimento, persino, delle autorità. Scelta scellerata privare delle trasferte un popolo come quello napoletano credendo sia una soluzione utile.

L’abbiamo visto stasera. Eravamo in netta maggioranza nonostante gli annunci medievali della squadra ospitante. Comprendo le precauzioni nel non presentarsi con maglia e sciarpa azzurra nei settori abitualmente riempiti dai tifosi di casa, ma se a questi vige l’acquisto del tagliando solo se in possesso della card esclusiva della società del Sassuolo mi chiedo il perché di tanta premura. In casa propria ognuno sceglie per sé? Va bene, non c’è problema, ma ci tengo a specificare che nelle curve del Maradona nessuno mai si è permesso di malmenare un tifoso che indossasse un maglia di un’altra squadra. Certo, non nego che un maglia diversa dai colori azzurri imponga lo sfottò, ma questa è usanza consentita, e che ancora oggi - fortunatamente - simboleggia il sale imperituro di questa rappresentanza. Il diktat impostoci - a mo’ di classismo - mi è sembrato alquanto diseducativo, ai margini dell’umiliazione.

Risposta da capolista vera anche dei napoletani. Completamente tinti d’azzurro, hanno riempito tutto lo stadio. Hanno portato il ruggito del sole tra la nebbia padana.

Abbiamo rimpinzato anche le vostre casse con la nostra solita passione. Abbiamo portato un tozzo di pane in Padania. Siamo gente di cuore, non c'è nulla da fare.