Ci risiamo: il Napoli si trova a dover fronteggiare contro gli eroi che crea. Di questi tempi, un anno fa, la maggior parte degli addetti ai lavori e dei tifosi non sapevano ancora pronunciare correttamente il nome di Kvicha Kvaratskhelia. Alcuni si chiedevano ancora se rimpiazzare il capitano di lungo corso Lorenzo Insigne fosse una mossa in linea con le ambizioni di una società che punta alla vittoria. Pagare un calciatore solo 10 milioni di cartellino e 1 mln di ingaggio sembrava un azzardo. Una "papponata", come si dice da queste parti. La papponata ha però dato i suoi frutti. Grazie all'exploit di Kvaratskhelia e alle prestazioni di tutta la rosa, il Napoli è riuscito a vincere il suo primo scudetto senza la benedizione tecnica di Diego Armando Maradona.

Gli agenti di Kvaratskhelia in questi giorni hanno fatto il giro delle redazioni sportive campane. Pomeriggi intensi e fiumi di parole sussurate non ufficialmente ai quotidiani di spicco che curano le vicende sportive del Napoli. Un pellegrinaggio che dimostra due cose: la prima, che a Napoli le cattive abitudini subito si imparano; la seconda, che gli stessi agenti credono di non aver fatto un buon lavoro firmando un contratto lungo a certe condizioni.

Le cattive abitudini. Anche chi viene da lontano capisce subito che da queste parti si usa fare così. Invece di sedersi a tavola con il club, che ha dato al ragazzo la possibilità di mettersi in mostra in un top club europeo e su palcoscenici nobili come la Champions League, si preferisce aizzare la piazza e la sua instabilità emotiva sfruttando l'onda d'urto di una sconfitta. Gli agenti di Kvara avrebbero fatto il bene del ragazzo se avessero aspettato i tempi del club che è forte di quattro anni di contratto ancora, che nel calcio sono un'eternità. Il club paga sempre il merito e non forza nessuno a restare, ma l'arroganza e il gioco sporco proprio non li tollera.

A conti fatti, il Napoli ha creduto nel talento del georgiano più di quanto gli stessi agenti abbiano fatto. E anche il tentativo di giocare sul rapporto controverso tra piazza e club per forzare il rinnovo va in questa direzione. Se reputi il tuo assistito forte e non un one season wonder aspetti la consacrazione definitiva per chiedere cifre anche più alte, magari supportate da offerte interessanti. Gli agenti di Kvara, invece di girare per redazioni, avrebbero dovuto chiedere una consulenza a quelli di Kim, che hanno dimostrato come si curano gli interessi del proprio assistito a lungo termine e non campando alla giornata.