Scott McTominay all'esordio con la maglia del Napoli
Scott McTominay all'esordio con la maglia del Napoli

E’ il giorno di Juventus-Napoli, una delle partite più affascinanti di tutto il panorama calcistico italiano. Purtroppo, lo spettacolo previsto in campo allo Juventus Stadium (inizio ore 18), non vedrà come protagonisti sugli spalti i tifosi azzurri residenti a Napoli e provincia. Una decisione insensata, presa con notevole ritardo dal Prefetto di Torino (su indicazione del Casms), dopo i fatti accaduti in Cagliari-Napoli.

La Juventus arriva a questa sfida in un ottimo stato di forma, ancora imbattuta tra campionato e Champions, e con soltanto una rete incassata. Dall'altra parte, il Napoli si presenterà con la consapevolezza di dover sfoderare una grande prestazione per ottenere un risultato positivo. La compagine partenopea si è ripresa molto bene dopo la scoppola rimediata all’esordio contro il Verona, mettendo in fila tre vittorie consecutive. Entrambe le squadre sono consapevoli della rilevanza di questa partita e faranno di tutto per ottenere la vittoria. Si prospetta un match molto equilibrato e tattico, soprattutto all’inizio, tra due team che si rispetteranno a vicenda. Ci saranno fasi di gioco in cui una delle due squadre lascerà il pallino del gioco all'altra, pensando di più alla fase difensiva, e viceversa. Juventus-Napoli potrebbe essere decisa dagli episodi (occhio alle palle inattive) e dalle individualità tecniche dei singoli calciatori. Dei profili di grande talento nei rispettivi undici - ma anche in panchina - in grado di fare la differenza in qualsiasi momento, di certo non mancano.

Juventus-Napoli: come gioca l'undici di Thiago Motta?

Il nuovo tecnico Thiago Motta sta cercando di portare una ventata di freschezza e dinamicità nel gioco juventino. I giocatori stanno lavorando duramente per assimilare le nuove nozioni tattiche e perfezionare il loro repertorio di movimenti. Questa nuova filosofia di gioco richiede uno sforzo collettivo ed una visione di squadra che favorisca un maggiore interscambio di ruoli tra i calciatori. Il concetto è chiaro: ogni posizione in campo può essere potenzialmente occupata da un compagno di squadra.

Con il modulo attuale (4231), la costruzione del gioco avviene sempre dal basso con il portiere Di Gregorio, e può essere sia a 3 che a 4, in base alle esigenze che richiede la partita ed alle caratteristiche di primo pressing della squadra avversaria. Il fulcro principale di tutte le giocate bianconere è sicuramente Manuel Locatelli. La sua visione tattica e la sua capacità di interpretare le situazioni di gioco sono fondamentali per coordinare le azioni dell’intera squadra. Con i due centrali difensivi Bremer e Gatti che si allargano, il numero 5 bianconero è bravo a piazzarsi in mezzo per costruire o ricevere palla dal portiere. Inoltre, quando i due terzini (in particolar modo Cambiaso) stringono la posizione all’interno del campo, lui si allarga anche in zona laterale, quasi da braccetto o da terzino vero e proprio. Cosa che fanno anche Koopmeiners, che nel match di stasera dovrebbe agire più aperto verso sinistra, e Bremer.

Andrea Cambiaso è un’altra pedina importante nell’inizio azione della Juventus. Da terzino sinistro, infatti, va ad occupare molto spesso la posizione da mediano, contribuendo alla ricerca delle linee di passaggio per gli avanti bianconeri. Svolge, inoltre, un ruolo funzionale anche in fase offensiva, accompagnando la manovra con tagli centrali, inserimenti palla al piede e sovrapposizioni in fascia.

In fase di costruzione, la Juventus mira a mantenere il possesso del pallone nella propria metà campo, per attirare l’avversario al pressing e cercare linee di passaggio interessanti. Ecco perché anche giocatori come Koopmeiners, Nico Gonzalez, Yildiz, lo stesso Vlahovic che viene a legare, abbassano la loro posizione per giocare di sponda offrendo supporto alla manovra. Questo approccio permette di creare ulteriori spazi e di sviluppare ripartenze veloci soprattutto con gli esterni offensivi.

La fase di non possesso della Juventus di Thiago Motta si caratterizza per l'adozione di un sistema tattico iniziale 4-2-3-1, mirato a contrastare la costruzione bassa dell'avversario. Tuttavia, durante il proseguimento dell’azione, i calciatori modificano la loro disposizione in campo con un 4-1-4-1, con Locatelli a protezione della linea a 4 di difesa. I bianconeri non adottano sempre un pressing feroce, anzi, preferiscono talvolta attendere gli avversari in blocco basso nella propria metà campo, concentrandosi maggiormente sulla chiusura delle linee di passaggio, al fine di ridurre le possibilità di ricezione palla e progressione da parte degli ospiti.

Juventus-Napoli: l'approccio al match di Antonio Conte

Poche indicazioni dal lavoro settimanale svolto al Training Center. Non ci sono certezze, quindi la base resta sempre il 3-4-2-1, tuttavia le ultimissime indiscrezioni raccontano di possibili variazioni tattiche da parte di Antonio Conte: si vocifera di un passaggio alla difesa a 4, con modulistica 4-3-3/4-3-2-1, ma non viene escluso nemmeno il 3-5-2. In particolare, sembra che Scott McTominay possa scendere in campo dal primo minuto, assumendo un ruolo importante nella nuova idea tattica studiata dal coach salentino. Occhio alla connessione con Lukaku. Al di là della scelta del modulo di gioco, che in realtà indica ben poco, il modo di costruire dovrebbe rimanere abbastanza simile (3-2-4-1), con alcune variazioni, invece, in fase di non possesso (4-4-2 / 4-5-1).

Scott McTominay esulta dopo un gol in Nations League

Calandoci nella partita, la Juventus proverà a schermare sicuramente la zona centrale prima con il pressing e poi con l’attesa in blocco basso, per limitare i rifornimenti su Lukaku. Il Napoli, fedele al proprio credo di gioco, non modificherà drasticamente il suo approccio. Tuttavia, in fase di costruzione, potrebbe valutare l'opzione di utilizzare le corsie laterali per uscire dal pressing, sfruttando il fatto che spesso Yildiz e Nico Gonzalez attaccano i braccetti. Questa mossa permetterebbe di bypassare la pressione centrale garantendo in egual modo la giocata diretta sull’attaccante belga.

In fase di non possesso, gli azzurri dovranno essere bravi nella fase di pressing sulla costruzione bianconera, per costringerli ad un giro palla sterile nella loro metà campo. La squadra dovrà essere corta e compatta e bisognerà evitare di concedere ripartenze.

Giocare con due mezzali come Anguissa e McTominay potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata per due semplici motivi. In primis, la squadra bianconera sembra avere difficoltà nel contrastare gli inserimenti nella porzione di campo alle spalle degli esterni offensivi in ripiego (Nico/Yildiz) e dei terzini (Kalulu/Cambiaso). Se uno dei mediani è in ritardo sulla copertura, deve uscire per forza di cose un centrale difensivo. In questo modo si libera un ulteriore spazio da attaccare al centro dell’area.

Un altro ipotetico vantaggio per il Napoli di giocare con le mezzali riguarderebbe ancora gli attacchi all'area di rigore. Il movimento interno dei vari Anguissa e McTominay, ma anche di Di Lorenzo ed Olivera (o Spinazzola), porterebbe i terzini bianconeri (soprattutto dal lato di Cambiaso) a stringere la loro posizione, permettendo agli esterni offensivi di ricevere palla, anche attraverso una sventagliata dal lato opposto, e di puntare l’area in uno contro uno. La Juventus ha sofferto parecchio questa situazione con Bakayoko del Psv, e tra le fila partenopee c'è un calciatore che potrebbe spaccare la partita anche a gara in corso. Parliamo di Neres.


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