Napoli-Venezia: probabili formazioni e analisi del match
Ultima partita del 2024 per il Napoli, che ospita il Venezia allo stadio Diego Armando Maradona
Ultima partita del 2024 per il Napoli, che ospita il Venezia allo stadio Diego Armando Maradona. Con il pari rimediato dall’Atalanta in casa della Lazio, gli azzurri puntano a chiudere l'anno con una vittoria per piazzarsi in testa alla classifica in compagnia proprio dei bergamaschi. Dopo aver conquistato due successi importanti in trasferta, contro Udinese e Genoa, gli uomini di Antonio Conte cercano il tris per regalare un Capodanno sereno ai propri tifosi. Il Venezia di Di Francesco, dal canto suo, arriva a Napoli in un buon momento di forma, con tre risultati utili consecutivi conquistati (due pareggi ed una vittoria). I veneti hanno recentemente dato filo da torcere alla Juventus, sfiorando il colpaccio in trasferta.
Napoli-Venezia: le probabili formazioni
In casa Napoli, Politano è tornato ad allenarsi regolarmente dopo lo stop di venerdì per l’influenza. In ottica continuità, l’ex Inter dovrebbe partire ancora titolare, con ballottaggio tra Neres e Kvara per il ruolo di esterno offensivo sinistro; il primo sembra in vantaggio. In ottica sorpresa, invece, non escludiamo del tutto la possibilità di vedere il georgiano ed il brasiliano insieme in campo ai lati di Lukaku.
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; McTominay, Lobotka, Anguissa; Politano, Lukaku, Neres (Kvara). All. Conte
Il Venezia di Di Francesco si prepara a sfidare il Napoli senza particolari modifiche rispetto all'ultima partita contro il Cagliari. Con Svoboda out per l’intera stagione (rottura legamento crociato), il terzetto difensivo sarà composto da Altare, Idzes e Sverko. Zampano ed Ellertsson agiranno sulle corsie esterne, mentre l’ottimo Oristanio e Busio svarieranno sulla trequarti alle spalle della prima punta Pohjanpalo.
VENEZIA (3-4-2-1): Stankovic; Altare, Idzes, Sverko; Zampano, Andersen, Nicolussi Caviglia, Ellertsson; Oristanio, Busio; Pohjanpalo. All. Di Francesco.
Napoli-Venezia: L’avversario, analisi delle due fasi di gioco
Il Venezia adotta un approccio moderno e propositivo nella costruzione del gioco, che può avvenire sia a tre (3-4-2-2) che a quattro (4-2-1-3/4-2-2-2), privilegiando la partenza dal basso. Il giovane portiere Stankovic è parte attiva nella fase di inizio azione: molto spesso, infatti, il serbo avanza con il pallone tra i piedi, guadagnando metri e cercando di attirare in alto la pressione avversaria, prima di scegliere la giocata migliore da effettuare, che può essere un'apertura verso i terzini, o più frequentemente, una giocata centrale verso i due mediani Nicolussi Caviglia ed Andersen, che si abbassano costantemente per dare supporto alla manovra.
Il duo d'attacco veneziano composto da Pohjanpalo e Oristanio sembra avere una connessione molto interessante. Il finlandese, come riferimento avanzato, ha il compito di ricevere la maggior parte dei palloni lavorati dalle retrovie, con l’obiettivo di pulirli verso le corsie esterne presidiate da Zampano ed Ellertsson, efficaci nell’andare spesso al cross e nel finalizzare azioni da lato a lato (vedi il gol del pari contro la Juventus). La costante mobilità di Pohjanpalo rappresenta un altro aspetto importante, infatti non resta confinato alla posizione centrale, ma si allarga spesso per creare spazi, sia per sé stesso che per i suoi compagni di squadra. Questo movimento consente soprattutto ad Oristanio di sfruttare le aree liberate e di entrare in scena. L’ex Cagliari è un giocatore che spicca per la sua tecnica e velocità. Le sua capacità di attaccare gli spazi e di svariare su tutto il versante offensivo lo rendono una minaccia costante, mentre il suo mancino preciso gli permette di mettere in pratica giocate di qualità, offrendo assist e creando occasioni da gol con frequenza. Inoltre, gli inserimenti di Busio, che si muove da mezzala-trequartista, forniscono ulteriori opzioni e dinamicità alla manovra.
In fase di non possesso, il Venezia si schiera con un 5-3-2, in cui Oristanio e Pohjanpaolo (molto vicini tra loro) sono i primi a cercare di schermare la costruzione avversaria. Dietro di loro, Busio in mezzo al campo lavora insieme a Nicolussi Caviglia ed Andersen, cercando di intercettare le linee di gioco. Gli esterni, Zampano ed Ellertsson, si abbassano ai lati del terzetto difensivo portando la linea a cinque. I veneti alternano momenti di attesa, in cui i giocatori si concentrano nel mantenere la posizione e nel non concedere spazi, a fasi di pressing più alto. Questo accade principalmente durante la costruzione bassa dell'avversario. Nicolussi Caviglia, in particolare, si fa spesso vedere in fase di pressing, alzandosi per ostacolare il regista ospite. Durante lo sviluppo di gioco della squadra avversaria, quando il pallone viene riportato indietro, la difesa a cinque del Venezia tende ad alzarsi notevolmente in modo sincronizzato. Inoltre, i due braccetti difensivi – Altare e Sverko – hanno la tendenza a "rompere" la linea molto frequentemente, muovendosi in avanti o lateralmente per contrastare le incursioni avversarie.
Napoli, con il Venezia come contro l’Udinese. Lavoro sulle palle inattive
Nel contesto della preparazione della partita contro il Venezia, Antonio Conte ha riprovato delle soluzioni tattiche per attaccare una fase difensiva 5-3-2, già utilizzate in passato contro altre squadre come Udinese e Torino. Una delle idee è quella di attirare i due braccetti ad uscire dalla loro posizione difensiva attraverso il posizionamento di giocatori nelle zone intermedie. McTominay, Anguissa, Di Lorenzo ed Olivera dovranno occupare queste zone per aprire spazi nella difesa avversaria da sfruttare in altre circostanze. Un’altra soluzione è quella di provocare l’uscita di Zampano in un pressing leggermente più alto; così facendo il braccetto destro sarà costretto ad allargarsi per coprire l'ala offensiva, creando uno spazio centrale da poter attaccare con la mezzala, cosa che sta facendo benissimo Anguissa sul lato destro. L'idea di cercare l'esterno offensivo posizionato in ampiezza è un’altra strategia da utilizzare per sviluppare la manovra offensiva: due aspetti funzionali di questa tattica sono il posizionamento in alto della mezzala, in modo tale da attirare il braccetto fuori dalla sua zona, ed il conseguente attacco allo spazio creato da parte del terzino, portando il quinto difendente a stringere di molto la posizione interna al campo. Situazione da provare soprattutto sul lato di Ellertsson. Con il Venezia che difende con una linea difensiva leggermente alta, in alcune circostanze, anche l'attacco improvviso alla profondità diventa importante per mettere in difficoltà la difesa ospite. In quest’ottica, per Lukaku potrebbe prospettarsi una partita più interessante dal punto degli attacchi alla porta.
Palle inattive: il Venezia difende con la marcatura ad uomo, con due giocatori, Busio e Pohjanpalo, che si posizionano sul primo palo, nonostante il primo non sia particolarmente alto. Lo staff azzurro, quindi, ha lavorato su alcune situazioni che prevedono la partenza sincronizzata di 5-6 uomini dal secondo palo per attaccare successivamente il primo, in particolar modo con Di Lorenzo e Rrahmani. La strategia prevede colpire direttamente il pallone quando possibile, o, in alternativa, cercare di spizzarla al centro per favorire un compagno di squadra.