Il Mattino ha fatto il punto sul futuro di Victor Osimhen, attaccante del Napoli: "Prigionieri del signor no. D'altronde, solo nel calcio può succedere che un dipendente si possa mettere d'accordo con il proprio datore di lavoro per non fare nulla per tre mesi e incassare lo stesso un milione ogni trenta giorni. Euro più, euro meno. Bella la vita, per Victor Osimhen. Un anno di cadute, sconfitte e pettegolezzi per mister 130 milioni di euro che ha una parola data al PSG e da lì non si smuove. Come se il fatto fosse solo degli altri. E non suo. De Laurentiis, fiutata l'aria di bruciato, ha persino tentato negli ultimi tempi un approccio morbido con il suo campione più pagato: ha tentato una mediazione sul contratto provando a proporre, se dopo il primo settembre dovesse essere ancora in rosa, una riduzione di quel faraonico stipendio. Una spalmatura, comprensiva di bonus futuri. La risposta di Osimhen e della sua ombra, Roberto Calenda, è stata categorica. Il Napoli ha accarezzato l'idea di trattare sul suo stipendio, di provare a spalmarlo. Proposta (per adesso) rispedita al mittente.  Victor da Ferragosto lavora da solo a Castel Volturno, al limite condivide la sua solitudine con amici che sono consiglieri, aiutanti, soprattutto dello spirito: danno conforto, fiducia, compagnia ma non "dritte" su quale sia la strada migliore da seguire. Non c'è solo Parigi nella vita, ma per Osi non c'è null'altro. Dal nugolo di parole, riunioni, intermediari d'ogni tipo (da Mendes a Fali Ramadani), hotel di lusso, pranzi e cene in ristoranti stellati, brindisi accennati poi rientrati, bicchieri alzati e poi spaccati per la rabbia tra imprecazioni, è un mese e mezzo che i parigini si fanno avanti, illudono e poi si tirano indietro".


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