Clamoroso Napoli: gli azzurri rischiano una penalità in classifica
La vicenda legata all’elezione di Ezio Simonelli come presidente della Lega Serie A rischia di trasformarsi in un boomerang per Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli e uno dei protagonisti di questa battaglia legale.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, De Laurentiis, insieme ai presidenti Claudio Lotito (Lazio) e Urbano Cairo (Torino), ha presentato un ricorso al Tribunale di Milano per chiedere la destituzione di Simonelli. L’azione, firmata anche dal consigliere indipendente della Lega, Gaetano Blandini, invoca un procedimento d’urgenza previsto dall’articolo 700 del Codice di procedura civile, volto a evitare un pregiudizio imminente e irreparabile.
Quale era l’obiettivo del ricorso presentato dal Napoli
L’obiettivo era annullare l’elezione di Simonelli, che nel frattempo ha già esercitato il suo ruolo, omologando le ultime due giornate di campionato. Tuttavia, questa iniziativa potrebbe rivelarsi controproducente per De Laurentiis, in quanto potrebbe configurare una violazione della clausola compromissoria. Tale clausola stabilisce che le controversie di natura sportiva debbano essere risolte dalla Camera arbitrale, salvo previa autorizzazione del Consiglio federale per ricorrere alla giustizia ordinaria. La violazione potrebbe portare a conseguenze gravi, come la penalizzazione di tre punti in campionato e un anno di inibizione per il patron partenopeo.
Per evitare questi rischi, De Laurentiis ha specificato nel ricorso che Simonelli non sarebbe un tesserato e, quindi, non rientrerebbe nell’ambito di applicazione della clausola compromissoria. Tuttavia, il Codice di giustizia sportiva prevede che si applichi anche a chiunque svolga attività rilevanti per l’ordinamento federale. Di fronte a questa ambiguità, De Laurentiis ha deciso di ritirare il ricorso, ma non prima che il tribunale di Milano respingesse una richiesta di sospensione immediata dell’elezione di Simonelli, presentata in assenza della controparte.
Ricorso Simonelli: cosa rischia il Napoli
Ora la questione è passata al procuratore federale della FIGC, Giuseppe Chinè, che dovrà valutare se la violazione della clausola compromissoria sia configurabile. In questo caso, il Napoli rischierebbe fino a tre punti di penalità in classifica.
Resta alta l’incertezza sul destino di questa controversia, che potrebbe avere implicazioni pesanti per De Laurentiis e la Lega Serie A.