Genoa-Napoli 1-2: l'analisi post match e lo sfogo di Conte
Lo "sfogo" di Conte in prospettiva futura
Rivedendo la partita, siamo andati a ricercare i motivi del perché gli azzurri, avanti di due gol alla fine di un primo tempo giocato in maniera perfetta, non siano riusciti a mantenere lo stesso livello qualitativo anche nella ripresa. La "delusione" espressa da Conte nel post-partita, per il secondo tempo giocato dai suoi, è sicuramente giustificata; potrebbe sembrare un atteggiamento anche severo, ma va analizzato in ottica costruttiva per il futuro. Si può imparare non solo dalle sconfitte, ma altresì dalle vittorie. Non bisogna mai abbassare la guardia. Nel calcio, anche quando i tre punti sembrano ormai al sicuro, le cose possono cambiare in pochi secondi. Questo tipo di mentalità rappresenta la base fondamentale per una squadra che vuole competere ai massimi livelli.
Cosa ha cambiato Vieira per limitare il dominio azzurro del primo tempo?
Fatta questa dovuta premessa, non possiamo dimenticare però che in campo ci sono anche gli avversari, che nonostante siano meno forti di te, possono comunque reagire mettendoti in difficoltà, specialmente quando sono spinti dal proprio pubblico. La psicologia nel calcio gioca un ruolo fondamentale: i calciatori possono trovare nuove energie e determinazione anche in situazioni difficili. Oltre gli uomini in campo, poi, c'è un tecnico con le proprie idee ed uno staff intero che lavora in tempo reale per apportare correttivi in corso d'opera. Tornando alle cose di campo, quindi, al di là dell'atteggiamento più passivo degli azzurri, quali sono state le situazioni tattiche che ha modificato Vieira nell'intervallo per limitare un Napoli così straripante? I liguri hanno variato la fase di non possesso passando da un 4-4-2 statico ad un 3-4-1-2/3-4-3 molto pressante con riferimenti uomo contro uomo a tutto campo. Nel secondo tempo, il Genoa ha apportato delle modifiche tattiche significative che hanno influito positivamente in particolare nel limitare la catena destra del Napoli, che nel primo tempo aveva avuto un predominio evidente. Le poche ripartenze azzurre nei secondi quarantacinque di gioco, infatti, si sono concentrate principalmente sul lato sinistro, specialmente dopo l'ingresso di Kvaratskhelia, suggerendo un successo delle scelte difensive dei padroni di casa. Questi cambiamenti hanno visto tre calciatori (Vasquez, Frendrup e Vitinha) assumerne ruoli e compiti differenti, in alcuni casi, rispetto alla prima parte della partita.
- Vasquez: nel primo tempo, il centrale difensivo del Genoa, insieme a Bani, era impegnato principalmente in una marcatura doppia molto accorta su Lukaku. Ecco perché la sola presenza dell'attaccante belga in attacco, anche quando non sembra nella sua migliore giornata, risulta fondamentale per lo sviluppo della manovra offensiva ed anche sulle reti realizzate. Se Anguissa, in occasione dell'1-0, riesce a saltare abbastanza indisturbato in area di rigore, lo deve pure a Lukaku, che attira su di sé due uomini. La posizione stretta di Vasquez per limitare l'11 azzurro, l'allargamento di Martin su Politano disposto in grande ampiezza; Frendrup non sempre attento nella scalata difensiva: queste situazioni permettevano, inoltre, la creazione di quel corridoio interno sfruttato diverse volte da Anguissa (FOTO). Nella ripresa, invece, soprattutto in fase di prima costruzione azzurra, il messicano ha iniziato a muoversi più liberamente fuori dalla sua posizione di difensore centrale, cercando costantemente di rompere la linea per pressare Anguissa in maniera più aggressiva, quasi ad uomo, soprattutto a centrocampo. Significativa l'azione del minuto 77 (FOTO), quando l'azzurro si fa sorprendere alle spalle proprio da un attacco altissimo del messicano, che recupera palla ed attiva la ripartenza che fortunatamente Pinamonti non riesce a concretizzare. Questa mossa tattica di Vieira ha avuto l’obiettivo di limitare la transizione del Napoli sulla destra, impedendo al camerunese di inserirsi con i suoi consueti movimenti offensivi, molto frequenti nei primi 45' di gioco.
- Frendrup: il danese ha dovuto adattarsi ad un nuovo ruolo. Nel primo tempo stazionava nei due di centrocampo occupandosi principalmente di Anguissa, ma non riusciva a contenerlo efficacemente. Nella ripresa, quindi, si è spostato qualche metro più avanti, cercando di annullare in maniera molto pressante Lobotka (FOTO), che aveva avuto molta più libertà nella prima frazione. Con l'ingresso di Thorsby, successivamente, è stato il norvegese ad occuparsi dello slovacco.
- Vitinha: l'attaccante portoghese ha iniziato la ripresa in posizione più aperta, seguendo Di Lorenzo con una marcatura ad uomo a tutto campo (FOTO), limitando di fatto le sue incursioni interne. Un cambio di atteggiamento evidente e che rispecchia grande spirito di sacrificio, dopo un primo tempo vissuto in grande difficoltà, forse anche giustificata, giacché si parla comunque di una punta centrale portata a fare un grande lavoro difensivo contro un avversario ormai abituato a giocare in diverse zone del campo.