Napoli-Lazio: i numeri e l’analisi degli avversari
Terza giornata di Serie A già in corso, due le partite disputate nella giornata di ieri, con in particolare la vittoria del Milan all’Olimpico sui giallorossi (1-2), questa sera altro scontro diretto, al Maradona infatti arriva la Lazio con il primo vero test per i campioni d’Italia, ore 20.45 il fischio d’inizio. Gli umori ovviamente sono totalmente differenti tra le due compagini, infatti se da una parte il Napoli arriva da due vittorie nelle prime due uscite stagionali, la squadra guidata da Maurizio Sarri si trova all’ultimo posto in classifica avendo collezionato due sconfitte tra Lecce e Genoa, come la Lazio solo l’Empoli al momento in classifica.
I precedenti in Serie A vedono in vantaggio il Napoli, con 54 vittorie a fronte di 39 sconfitte, 41 i pareggi, se andiamo poi a vedere gli ultimi scontri diretti tra le due, nelle ultime 8 uscite le vittorie pendono a favore del Napoli (5), con 3 vittorie a favore della Lazio, tra cui l’ultimissimo precedente al Maradona (0-1).
Andiamo ora ad analizzare il prossimo avversario dei partenopei.
Napoli-Lazio: le probabili formazioni
Napoli (433): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Kvaratskhelia, Osimhen, Politano.
La formazione dovrebbe essere dunque quella messa in campo contro il Sassuolo, con Kvaratskhelia recuperato a pieno dal primo minuto, unico ballottaggio al momento è tra Olivera e Mario Rui, con l’uruguaiano in vantaggio sull’ex Roma; partirà dalla panchina l’ultimo acquisto dalll’Eintracht, Jesper Lindstrøm.
Lazio (433): Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj; Vecino, Cataldi, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni.
Ballottaggi in difesa tra Casale e Patric, con l’italiano che parte favorito al momento, e a centrocampo tra Vecino e Kamada, con Vecino favorito.
Pedro torna in panchina dopo lo stop per infortunio, con la squadra in trasferta anche il nuovo arrivato Guendouzi.
Napoli-Lazio: cosa aspettarsi?
La squadra di Sarri arriva al Maradona con un disperato bisogno di punti, ed è per questo che il mister toscano si affiderà con ogni probabilità ai giocatori che l’anno scorso hanno portato i biancocelesti in Champions League, ritorno in particolare per Vecino dal primo minuto. Dal punto di vista tattico, nonostante l’addio di Milinkovic Savic, la Lazio non si è snaturata rispetto alla passata stagione, ed in realtà forse è proprio questo uno dei motivi della tanta fatica in questo inizio stagionale, ma ne parleremo più avanti; partendo invece dai concetti chiave, il dominio del gioco dal punto di vista del possesso rimane un tassello fondamentale nello scacchiere di Sarri, prediligendo l’uscita dal basso, in particolare sulla sinistra, dove la Lazio costruisce maggiormente (38%), in fase di possesso infatti è Romagnoli il giocatore che fa partire l’azione, ed è anche il centrale più avanzato palla al piede, arrivando anche ad affiancare Cataldi sulla mediana per alzare il baricentro, l’ex Milan ha già una media di 92.5 palloni toccati, 94% di precisione, ma a impressionare sono i passaggi riusciti nella metà campo avversaria, 44 (93%) su 81.5 totali, giocando praticamente sempre a testa alta cercando il centrocampista che viene incontro, dato che simboleggia la costante ricerca della pressione sulle linee avversarie.
A destra è interessante la scelta della corsia Hysaj-Vecino, dopo due partite da titolare per Lazzari e Kamada, Sarri conosce benissimo l’avversario, e sa quanto il Napoli possa fare male a sinistra con gli 1 vs 1 o con il triangolo Olivera-Zielinski-Kvaratskhelia, ed è per questo che preferisce una coppia di giocatori con meno qualità in impostazione ma di maggiore contenimento, sarà infatti l’uruguaiano l’incaricato al raddoppio in aiuto del terzino sulla fascia sinistra, centrocampista che è poco incluso nella manovra (37 tocchi di media) ma che in fase di non possesso è ben presente andando come chiede Sarri ad aggredire le linee avversarie, numeri difensivi infatti a suo favore con oltre il 50% di contrasti vinti e 0.8 dribbling subiti di media, partita che più di tutte forse evidenzia il gran tempismo del giocatore in uscita senza palla in pressing, è proprio Napoli-Lazio (0-1) dell’ultima stagione, quando creò non poche difficoltà a Lobotka che in particolare nel primo tempo fu impossibilitato a girarsi palla al piede.
Come detto in precedenza pochi cambiamenti tattici nonostante l’addio di Milinkovic, Kamada (che ha sostituito il serbo) è sicuramente un giocatore di qualità, ma fisicamente non può reggere il confronto con il suo predecessore, e soprattutto non ha per caratteristiche le qualità di costruzione e senso della posizione di Milinkovic, tant’è vero che nelle prime uscite è partito da mezz’ala a destra ma gran parte dei match li ha giocati quasi da seconda punta, lasciando quella zona di campo scoperta e costringendo Felipe Anderson e Lazzari agli straordinari, il giapponese è infatti un giocatore che va utilizzato senza palla, tra le linee, sfruttando le sue principali caratteristiche, l’inserimento e la grande rapidità nello stretto, uniti ad una grande capacità di concludere in porta, da trequartista infatti ha chiuso l’ultima stagione con 9 gol e 6 assist, nell’ultimo match giocato in questo ruolo con più responsabilità di manovra ha collezionato 49 tocchi, 73% di precisione, 1 contrasto vinto (su 8) e 14 possessi persi, il che ha rallentato e spezzato spesso i ritmi della Lazio.
A sinistra è dove arrivano le azioni più pericolose, e non può essere altrimenti se si pensa alla qualità di Luis Alberto e Zaccagni, il numero 10 continua a essere il giocatore che spezza il gioco nella Lazio, mentre Cataldi dà equilibrio lo spagnolo rompe le linee avversarie con palle alle spalle della difesa e cambi di ritmo improvvisi, 1 assist in questo inizio stagionale, già estremamente coinvolto con 102 tocchi e 87% di precisione con 1 passaggio decisivo di media, grande apporto anche in fase difensiva con 5 recuperi nelle prime due uscite.
Sulla sinistra, in zona offensiva, il pericolo numero uno è rappresentato da Zaccagni, parte largo ma gioca maggiormente dentro il campo da seconda punta dietro a Immobile, rendendolo così un giocatore ancora più offensivo di quello visto a Verona, ed infatti 10 le reti nella scorsa stagione, con 6 assist e 1 passaggio decisivo di media su 45 tocchi, fondamentale però anche in fase difensiva, infatti Sarri gli chiede di rimanere alto in fase di non possesso per portare pressione sul terzino destro in modo da rallentare l’inizio dell’azione e mettere in difficoltà la costruzione, 58% i contrasti vinti, 61% a terra.
In avanti ovviamente una grande minaccia per la difesa azzurra è rappresentata da Ciro Immobile, per lui 6 reti e 3 assist nelle ultime dieci partite contro il Napoli, quest’anno a segno contro il Lecce all’esordio, il numero 17 è inoltre, almeno in questo inizio di stagione, più coinvolto nella manovra rispetto alla passata stagione, con 46 tocchi di media (30 la passata stagione) e 1.5 passaggi decisivi, questo può essere anche dovuto agli avversari, squadre molto basse con cui la Lazio ha faticato a trovare spazi ed è stata costretta ad un eccessivo giro palla (1009 i palloni giocati vs Genoa).
Il Napoli dovrà affrontare il match accettando il possesso avversario, ma soprattutto non potrà affrontare la fase difensiva come fatto nelle ultime due partite, allungarsi e soprattutto avere quella distanza fra i reparti può essere fatale contro una squadra che fa del gioco nello stretto in verticale e degli inserimenti degli esterni le armi principali; inoltre da attenzionare la partita di Lobotka, messo in grande difficoltà da Vecino nell’ultimo precedente, da capire quindi se la Lazio si comporterà così anche su Zielinski, giocatore a cui Garcia sta affidando maggiori compiti nella pulizia del pallone in uscita proprio per -a detta sua- avere maggiori soluzioni e non affidarsi esclusivamente allo slovacco. Altro duello che potrà decidere il match sarà quello tra Kvaratskhelia e la coppia Hysaj-Vecino, da quando il georgiano ha mostrato tutte le sue qualità sono tanti gli allenatori che usano il raddoppio terzino-mezz’ala (come il Milan di Pioli con Calabria-Krunic) sulla sinistra, e sarà una situazione che probabilmente vedremo nuovamente questa sera.