Tuttosport ha intervistato Ottavio Bianchi. Quest’ultimo ha dichiarato :”Il Napoli non può essere quello visto nella prima parte del campionato, dove è stato deficitario.

Quella del Napoli è stata una caduta verticale. Di solito le squadre che non sono abituate a vincere hanno sempre faticato a ripetersi. Gestire il successo resta molto più difficile che arrivarci. L’ho vissuto anche io nell’88 dopo lo Scudetto vinto nel 1987 non riuscimmo a fare il bis. Certamente un conto è un calo e arrivare secondi, terzi o quarti, un altro è un crollo del genere…».

Le spiegazioni di Bianchi:
Non c’è una causa precisa, le variabili sono tante: i troppi cambi di allenatori e l’appagamento di
vari giocatori con la pancia piena e concentrati a discutere i rinnovi dei contratti…

Conte sarebbe l’uomo giusto per il Napoli?
«Non saprei, Napoli è particolare. Il calcio è cultura, sentimento, sole e tempesta tutto insieme. Lavorare a Napoli è diverso rispetto ad altre piazze, seppur di grande livello. Si va da un eccesso all’altro in pochi giorni».

Anche Kvaratskhelia sta facendo fatica a ripetersi:
«A 22 anni è normale fare meno bene da un anno all’altro. Adesso viene spesso raddoppiato e triplicato nelle marcature. Ripetersi è sempre difficile, ma Kvara rimane l’elemento dal quale ripartire per ricostruire un grande Napoli. Il georgiano ha dimostrato di avere qualità e potenzialità da campione».

Come Kvara anche il “giovane” Raspadori ha difficolta, sia a Napoli che in Nazionale:
«Mi è sempre piaciuto. Ha doti importanti, ma il continuare a cambiare posizione non lo aiuta. Una volta lo mettono centravanti, un’altra esterno, a volte trequartista. Però non è un giovane: all’estero giocano titolari a 17 anni. Inutile girarci intorno: la realtà del nostro calcio è drammatica».

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