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Casadei con la maglia del Chelsea
Casadei con la maglia del Chelsea

Gli inizi, la nazionale, e il possibile ritorno in Italia

Cesare Casadei, classe 2003, nasce a Ravenna, ma cresce a Milano Marittima, dove si unisce al club cittadino, il Cervia, prima di passare al Cesena. Nel 2018 il club fallisce e inizia la sua avventura nelle giovanili dell’Inter, dove brucia le tappe, facendo il suo esordio a soli 17 anni nell’under 19. Con i nerazzurri però non scende mai in campo con la prima squadra. Nel 2021 vien aggiunto nella lista annuale del GuardianNext Generation”, ma la svolta arriva tra il 2022 e il 2023, due tappe cruciali per la crescita del ragazzo. Prima il passaggio al Chelsea per una cifra vicina ai 20 milioni di euro, dove dopo un paio di apparizioni in prima squadra passerà per un prestito in Championship, al Reading. Nel 2023 è in nazionale che arriva il primo squillo importante, partito dall’under 16 compie la trafila per poi disputare il mondiale under 20 in Argentina. L’Italia chiude al secondo posto la competizione e Casadei si aggiudica il pallone d’oro come miglior giocatore del torneo e la scarpa d’oro con 7 gol segnati.

Casadei in nazionale under 20
Casadei in nazionale under 20

Nello stesso anno passa al Leicester, ma poco dopo verrà richiamato dal Chelsea di Pochettino dove collezionerà 11 presenze in Premier League. Viene riconfermato con Maresca durante questa stagione, ma trova poco spazio, e allora la chiamata del Napoli, che nelle ultime ore pare aver passato il Torino nella corsa al giocatore, sempre più vicino a vestire la maglia azzurra sostituendo il partente Folorunsho.


Casadei al Napoli? Le possibili soluzioni tattiche

192 cm, piede destro, spiccato senso dell’inserimento e del gol, ma soprattutto grande percussione palla al piede, facilitato dalle leve lunghe e dallo strapotere fisico. Le richieste di Conte sono chiare e vanno tutte in una direzione, la fisicità. Anguissa e McTominay fanno da perno in un centrocampo in cui le mezzali devono avere gamba e stazza per imporsi in area e soprattutto creare superiorità numerica in ripartenza salendo il campo, caratteristiche che richiamano il nome di Cesare Casadei. In carriera ha fatto praticamente tutto a centrocampo, dal regista al trequartista, ma il suo ruolo è la mezzala, potendo giocare sia a sinistra, come al mondiale under 20, e sia a destra, come la scorsa stagione tra Championship e Premier League. Non viene cercato spesso in costruzione, piuttosto è un rifinitore negli ultimi 20 metri, proprio per questo è probabile che andrà a prendersi i minuti in cui McTominay sarà seduto in panchina, avendo caratteristiche ben diverse da Anguissa.

"Gioco dove mi dice il mister, cerco di interpretare al meglio quello che mi chiede. Mi piace attaccare gli spazi e inserirmi anche senza palla, ma anche avere il pallone tra i piedi".

Infatti a differenza dell’ex Fulham, si tratta di un giocatore, in fase difensiva, di aggressione sulla palla, e non di posizionamento, è aggressivo nei contrasti in uno contro uno, confermato anche dai numeri con 1.6 palle recuperate e oltre il 55% di contrasti vinti, ma allo stesso tempo pecca ancora vistosamente quando deve difendere lontano dal pallone, sbagliando tempi e scelte, anche qui con un dato in evidenza, quello degli intercetti, che contano 0.4 di media in tutta la scorsa stagione.

L’etica del lavoro ed il sogno della Serie A

Casadei ha passato, dopo il mondiale under 20, un periodo di stallo, dovuto probabilmente ad un trasferimento troppo affrettato, quanto ricco di aspettative. Il mondo del calcio è così, in continua evoluzione e sempre alla ricerca di nuovi talenti, quasi rischiando di fare uscire dai radar giocatori che seppur talentuosi, hanno bisogno di maggior tempo per maturare. Al Chelsea quello che non ha funzionato è stata una rosa decisamente troppo lunga per mettere in mostra il ragazzo, sempre più ai margini, Maresca in questa stagione è stato tenuto a gestire inizialmente una squadra composta da 43 giocatori, poi diventati 23 dopo suoi tagli, una situazione surreale e sicuramente non adatta alla crescita di un giovanissimo che ha bisogno di fiducia e minuti nelle gambe.

A Napoli può ritrovare la sua dimensione, e pian piano ritagliarsi uno spazio, grazie soprattutto ad una caratteristica che secondo i suoi allenatori del passato ha sempre portato con se, la dedizione e la voglia di lavorare. Forse è per questo che Stellini, vice allenatore di Antonio Conte, ha insistito tanto per averlo a disposizione, un ragazzo che ha bruciato le tappe, ma senza mai saltarne una: “Sono contento di come va, ma il pensiero è sempre quello di essere a disposizione della squadra, cerco sempre di fare qualcosa in più di quello che ho già fatto, so di dover migliorare, ma lo faccio pensando sempre all’obiettivo collettivo”. Così Casadei dopo lo scudetto vinto con la primavera dell’Inter, talento e testa per un giocatore che va sicuramente ripreso, e chi meglio di Antonio Conte per cercare di riportarlo ai livelli che gli competono, e che sembrava destinato a raggiungere solamente un anno fa.


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