Un Napoli corsaro: la squadra di Conte è la migliore fuori casa

Antonio Giordano, firma della Gazzetta dello Sport, ha espresso le sue considerazioni sul Napoli di Conte.
Un Napoli corsaro: la migliore in trasferta
Il fattore campo, eh già: dev'essere un retaggio del passato, un linguaggio che si perde nella notte del tempi, un calcio ch'è finito In softta e sta nella polvere, con il suo lessico familiare di quel giorni. E pure il “dodicesimo uomo", ormal, te lo costruisci da te, anche se non hal tifosi al seguito (non fino a Como) e rientra in quel remoti riferimenti statistico-lingulstici. Perché adesso, in questo football senza frontiere, si può fare altro, si può vivere come a casa propria anche in trasferta e si, viaggiare, “evitando le buche più dure” è possibile. Avendolo fatto, ed essendogli plactuto assai, Antonio Conte s'è ripetuto e sta costruendo questa sua impresa un po' di qua e un po' di la, tra il Maradona e gli altri teatri in cul recitare, con un Napoli ch'è di ferro o forse d’acciaio.
Come prima Si può andare a scavare nella storta personale di un allenatore che ha vinto tanto, praticamente ovunque, ed accorgersi che ci sono squadre, le sue, quasi senza macchia e sicuramente senza paura: il Napoli post-disfatta, incurante del decimo posto, s'è ricostrutto dentro, ha Investito eccome (150 milioni in estate), s'è tenuto i pilastri dello scudetto e pol ha la sciato che fosse Conte da Indicargli la strada, tenuta con autorevolezza.
Non ci fosse stata Verona, fatale o magari non stimolante sino a darsi una mossa sul mercato, chissà che vita sarebbe stata: Intanto, è una bellezza, perché da quel 18 agosto del 2024, e da quel 3-0 rovinoso, il Napoli non ne ha persa una, ha vinto per otto volte, pareggiato in quattro occasioni, sistemato 28 punti in classifica - la
metà esatta dei 56 complessivi - e si è già spinto oltre la prima Juventus e la prima Inter di Conte.
È tutto scritto negli almanacchi e nella
testa di un allenatore che deve essere un computer o perlomeno un calcolatore, non semplicemente uno stratega del pronto intervento: Il Napoli viaggia ad una media di 2,15 a partita, meglio di quanto riuscì alla Juventus del 2011-2012 (39 punti in 19 partite: che fa 2,05) e anche dell'Inter del 2020-2021 (sempre 39 punti, dunque stessa media). Per ora, e mancano sei trasferte, l'andatura è lievemente inferiore alla seconda Juve di Conte (42 punti, a 2,21) e più sensibilmente lenta se si rilegge il cammino della squadra dei 102, che fuori casa ne vinse 14, ne pareggiò 3 e ne perse 2.
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Napoli in trasferta: il panorama è invitante
Il Napoli deve ancora affrontare sei asperità, domani sarà complessa contro il Como che esprime calcio, ha un calendario teoricamente agevole, poi tecnicamente sempre da verificare, perché le trappole si possono nascondere ovunque: ma da Verona, cloé 189 giorni fa, si è modificata la natura della squadra, la sua personalità, sempre più spiccata. Conte è andato a trovare in casa loro le più dirette concorrenti per quell’impronunciabile traguardo che con il Napoll ha reso fattibile: 1-1 a San Siro contro l'inter e vittoria di slancio, 3-2, a Bergamo con l'Atalanta. Ma prima e dopo altre cose sono accadute: Torino, con la Juventus, quasi una vita fa, è uscito con uno 0-0 rassicurante, nella
Milano rossonera si è divertito con uno 0-2 che ha avuto effetti rilevanti suLl'umore: a Firenze, quando l'emergenza ha toccato pochi insospettabili, uno 0-3 esaltante e a Roma, due volte in 15 giorni, nonostante l’amarezza per aver lasciato 4 punti nel finale, tra 1l 92' contro Ranieri e l'88' con Baroni, comunque ha avuto la forza di non fermarsi, di non indietregglare. 1 bicchieri dipende sempre da come si vedono e in sintesi, in questi sei mesi, il Napoll i suoi 28 punti il ha messi assieme con 23 gol fatti, 1l subiti (cinque nelle ultime tre gare) e rimanendo per sei volte con la porta chiusa.
Il conto è comunque semplice e forse aluta anche a farsene un'opinione: Como apre la stagione finale del viaggi, pol ci saranno tappe a Venezia, a Bologna, a Monza, a Lecce e a Parma.
Il panorama è Invitante.