Domani sera al Diego Armando Maradona, torna il Milan. L'ultima apparizione dei rossoneri a Fuorigrotta - in campionato - fu presagio di sventura. Era la sera dello 0-4. Di Olivier Giroud che mostrava lo scudetto sul petto nonostante fosse a venti punti di distanza in classifica. La sera in cui alcuni gruppi ultras decisero di regolare i conti sugli spalti, in diretta mondiale. Una serata inspiegabilmente oscura. Un attimo: inspiegabilmente no. Perché a sedere sulla panchina dei rossoneri c'era Stefano Pioli. L'albatro della storia recente del Napoli.

Napoli-Milan, la sfida nella sfida

Se la Juventus resta l'antagonista per eccellenza, le sfide col Milan sono quelle che rimandano ai fasti di Diego, quando i rossoneri contendevano ai partenopei la leadership del campionato italiano. Oggi però Napoli-Milan rappresenta una sfida nella sfida, la possibilità di accreditarsi quale prima antagonista della capolista Inter.

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Pioli vs Napoli: dove c'è un dramma (sportivo) c'è Pioli

Sono ben tredici i successi di Pioli contro il Napoli, dodici sconfitte e dieci pareggi. La prima sfida risale alla Coppa Italia del 2003, quando alla guida della Salernitana strappò lo 0-0 all'allora San Paolo, per poi ripetersi con lo stesso punteggio per due volte in Serie B. Era il Napoli di Andra Agostinelli e Gigi Simoni, l’ultimo prima del fallimento e la successiva rinascita sotto la guida di Aurelio De Laurentiis. Le strade si incroceranno di nuovo nel 2006, quando il suo Parma eliminerà il Napoli in una doppia sfida negli ottavi della coppa nazionale. Vittoria azzurra per 1-0 all’andata e 3-1 al Tardini.

Negli anni successivi Pioli divenne vera e propria bestia nera, con 5 successi in 6 confronti sulle panchine di Chievo Verona e Bologna. Bologna che riuscì in una doppia impresa, battendo per due volte gli azzurri al San Paolo, in campionato e coppa Italia, grazie alle prodezze di Kone. Passato alla Lazio, nel 2015 eliminerà il Napoli di Rafa Benitez in semifinale di Coppa Italia e nello stesso anno, con un 2-4 corsaro all’ultima giornata, si aggiudicherà l’ultimo posto Champions utile, proprio ai danni dei partenopei.

La musica cambierà con l’arrivo di Maurizio Sarri in panchina e un trend che vedrà il Napoli imporsi con 5 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. Una sconfitta che però resta ancora viva nella mente e nel cuore dei tifosi azzurri, visto che parliamo del 3-0 di Firenze, quando una tripletta del Cholito Simeone interruppe la rincorsa alla Juventus e i sogni di conquista del palazzo. Da lì in poi il nome di Pioli è legato alle sfide col Milan, con uno score di 4 vittorie per i rossoneri, 3 successi azzurri e 3 pareggi, l’ultimo in Champions che sancì l’eliminazione degli uomini di Spalletti nei quarti di finale.

Il dato più curioso è che tutte e 3 le vittoria del Napoli sono state ottenute sul campo di S.Siro, con il Milan che nelle ultime 4 sfide al Maradona ha portato per 3 volte a casa l’intera posta, pareggiandone una. Gli azzurri non battano il Milan in casa dal 2018, quando gli uomini di Carlo Ancelotti vinsero 3-2 in rimonta, ribaltando un doppio svantaggio grazie ad una doppietta di Piotr Zielinski e gol decisivo di Dries Mertens.

L'unica speranza per il Napoli è Rudi Garcia

Per annullare la maledizione Pioli, al momento, l'unica speranza del Napoli è Rudi Garcia. I due tecnici si ritrovano da avversari dopo le sfide nei derby della capitale. Rudi Garcia e Stefano Pioli si sono affrontati 4 volte in carriera, con un bilancio nettamente a favore del tecnico francese. Un pari, in un pirotecnico 2-2 con un’indimenticabile doppietta di Francesco Totti e tre successi ottenuti alla guida della Roma, con Pioli tecnico del Bologna in uno 0-1 al Dall’Ara e della Lazio nelle restanti due.

Sfide che ci lasciano il ricordo di un rapporto tutt’altro che idilliaco tra i due, con l’attuale mister rossonero che al termine di un derby perso a pochi minuti dalla fine, sbottò nei confronti del collega davanti ai microfoni di Sky: “Sono favorevole all’arrivo di tecnici stranieri, ma quando arrivano cambiano velocemente, diventando peggio di noi. Rudi Garcia è un bugiardo e piange molto spesso”. La dichiarazione arrivò al tecnico francese e quando incrociò il collega nel tunnel dell'Olimpico gli servì la replica: "Stai zitto, non sai perdere: sei un rosicone".

Ai tifosi azzurri non resta che sperare nell'antidoto Garcia. Tra l'altro, per la prima volta, Pioli potrebbe essere costretto ad affrontare un avversario che, dolente o nolente, al momento non lascia troppi punti di riferimento ma che è meno propenso a occupare stabilmente gli ultimi 30 metri di campo, condizione ideale per esaltare le caratteristiche di Rafa Leao e Theo Hernandez. Vedremo.


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