Buona la prima per il Napoli di Mazzarri che, dopo la sosta per le nazionali, ritrova i tre punti in campionato e vince il primo match di un quartetto di fuoco che vedrà gli azzurri impegnati contro la capolista e la seconda della classe, Inter e Juventus, non prima però della sfida al Real Madrid in Champions.

Qualche polemica per il gol annullato sullo 0-0 ad Amir Rrahmani, con il difensore kosovaro bravo a superare di testa l'estremo difensore atalantino su un delizioso assist di Jack Raspadori.

Gol annullato per fuorigioco dall'arbitro Mariani, incerta la sua direzione di gara, su segnalazione del VAR e immagini chiarificatrici arrivate solo durante l'intervallo, a dimostrare la bontà della decisione seppur per questione di centimetri.

Ma come funziona il fuorigioco semi-automatico?

In un campionato dove il sospetto la fa da padrone l'utilizzo del SAOT, acronimo di Semi-automated offside technology, appare come strumento indispensabile per restituire credibilità ad una Serie A decisa spesso per episodi poco chiari, capaci di alimentare aspre polemiche anche a distanza di anni.

Ma come funziona il fuorigioco semi-automatico? Nessun cambiamento dal punto di vista regolamentare, ma uno strumento tecnologico avanzato che, attraverso l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, è in grado di scovare irregolarità di posizione con un margine di errore quantificato in millimetri.

Il sistema prevede una rete di 8 telecamere dedicate, alle quali se ne aggiungono 4 in uso per la produzione televisiva, capaci di garantire copertura totale e in tempo reale di ogni angolo del terreno di gioco. Camere capaci di scattare 50 fotogrammi al secondo.

Questo permette di tracciare tutti gli elementi in campo prendendo come riferimento il centro della massa corporea e ulteriori 29 punti diversi del corpo umano, come testa, spalle, gomiti, ginocchia, piedi, mani, eccetera. Una sorta di reticolo che copre ogni punto considerato utile per toccare un pallone. Pallone che viene a sua volta tracciato con lo stesso software.

Sarà poi a discrezione di VAR e AVAR intervenire per segnalare alla macchina le eventuali infrazioni, andando di fatto ad escludere le posizioni considerate da regolamento ininfluenti. Il supporto grafico permette poi, attraverso una riproduzione tridimensionale dei calciatori, di restituire un'immagine chiara anche per il pubblico televisivo.

Ma basta questo per garantire la certezza della decisione? In realtà no, perchè a discrezione della sala VAR il responsabile può sempre dirsi non d'accordo con il punto e il momento in cui il software ha tracciato il fuorigioco. In questo caso si torna al normale processo decisionale, usando gli strumenti di cui di solito dispone il VAR per tracciare la linea di fuorigioco. Una situazione quantomai curiosa, visto che per i casi limite (quelli con scarto di millimetri) e avendo a disposizione 50 fotogrammi per secondo, l'addetto potrebbe sceglierne uno a piacimento e annullare o meno un gol a propria scelta.

Il futuro è il fuorigioco automatico

L'utilizzo dei nuovi palloni, utilizzati nell'ultimo Mondiale in Qatar, potrebbero in questo senso migliorare il sistema, andando ad integrarsi col SAOT e riducendo quindi la discrezionalità su una decisione che deve basarsi esclusivamente sull'oggettività della regola.

Parliamo di palloni dotati di sensore UWB, a banda ultralarga, che serve a fornire in tempo reale la posizione del pallone e sensore IMU, inertial measurement unit, che permette di stabilire il movimento granulare nelle tre dimensioni. In poche parole permette di individuare il tocco o meno del calciatore sullo stesso. L'integrazione quindi di questi due sistemi, SAOT e palloni tecnologici, andrebbe a ridurre le possibilità di intervento umano, rendendo il tutto quanto più imparziale ed oggettivo possibile.

Sull'episodio Rrahmani resta un dubbio

Da gennaio 2023 in Italia ci avvaliamo della tecnologia SAOT sul fuorigioco semi-automatico, ma non ancora di palloni dotati di sensore. Ci chiediamo però come mai non siano state fornite immediatamente le immagini 3D del gol annullato a Rrahmani, visto che queste vengono elaborate in appena 20 secondi e se a questo punto il VAR ha deciso di avvalersi dello strumento tecnologico o deciso di tracciare autonomamente la linea.

Poter ascoltare in tempo reale i dialoghi in sala VAR, come avviene per altri sport, evitando che sia il designatore Tommaso Rocchi a decidere quali rendere pubblici a distanza di una settimana, eviterebbe il materializzarsi di alcune congetture frutto di passati scandali. Speriamo avvenga presto.

https://www.youtube.com/live/22X2RfYH4Jo?si=MFcQjZ63QXxNgNmK
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