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McTominay esulta
McTominay esulta

Si è conclusa Napoli-Empoli, partita valevole per la trentaduesima giornata della Serie A 2024-2025. Gli azzurri hanno trionfato con un convincente 3-0 riportandosi in scia dell'Inter.

Napoli-Empoli, i voti degli azzurri

Lukaku in campo con la maglia azzurra del Napoli si indica la testa per chiedere attenzione ai propri compagni
Romelu Lukaku

Meret: 6. Partita d'ordinaria amministrazione, si fa trovare pronto quando viene chiamato in causa e fa sentire con carisma la sua presenza nelle uscite.

Mazzocchi: 6,5. Determinato come non mai e deciso a sfruttare l'occasione donatagli da Conte in seguito all'indisponibilità di Di Lorenzo, il laterale napoletano disputa una gara di pregevole fattura, costellata di ottimi spunti. (Dal 75' Spinazzola: 6).

Juan Jesus: 6,5. Si fa sentire con mestiere e limita con successo le velleità bellicose del suo diretto avversario. Si tocca la gamba e il labiale è davvero ingeneroso: “strappato”. Emergenza senza fine per gli azzurri. (Dal 73' Rafa Marin: 6).

Rrahmani: 6. Inizia trasudando ansia e il suo brutto presagio culmina con un rilancio sbilenco che permette a Fazzini di calciare da ottima posizione. Dopodiché, cresce insieme alla squadra. Un gran centrale con momenti di altrettanto grande paranoia.

Olivera: 6,5. Prima qualche chiusura degna di nota nell'avvio inaspettatamente positivo della squadra ospite, poi la libertà di svariare e stupire da centrocampista aggiunto nell'avvolgente manovra del Napoli. L'assist a Lukaku denota tempismo e visione da giocatore totale.

McTominay: 8. Il gol mancava da troppo tempo e il secondo miglior marcatore di questa squadra è chiamato ad essere l'arma in più nella rincorsa Scudetto. Addirittura due, con un bel colpo da fuori area e un inserimento magistralmente premiato dal suo centravanti. 8 in stagione, record personale. E con un incursione del genere, il Napoli ha il diritto di sognare.

Lobotka: 6,5. Finalmente torna a dirigere tempi di gioco e d'uscita, anche quando la pressione degli avversari costringe i suoi compagni a giocate spinose. Banco di Napoli.

Gilmour: 6,5. È la nota positiva del girone di ritorno del Napoli. Innamorato della verticale e delle mille variabili che vede scorrere davanti a sé quando prende posizione, è complementare al compagno di reparto a cui doveva fare da alternativa. E prova a toglierlo dal campo… (Dall'81' Billing: SV).

Politano: 6,5. Corre la solita maratona a tutto campo e lascia fradicia la spettacolare nuova maglia presentata dal Napoli. Fa ben sperare la sua crescente propensione alla conclusione della distanza. (Dall'81' Ngonge: SV).

Lukaku: 8. Si avvicinano i playoff NBA, ma la doppia-doppia che fa notizia è la sua: quanto spesso un centravanti la raggiunge? E così presto? In Europa, solo Mohamed Salah come lui. E negare che sia imprescindibile per questa squadra è ormai malafede acclarata. (Dall'81' Raspadori: SV).

Neres: 6. Qualche guizzo in velocità, un paio di tentativi interessanti, ma è una gara pressoché scialba per il brasiliano, che non è ancora tornato ai livelli raggiunti prima dell'infortunio.

Conte: 7. Uscire dalla pressione, in campo e fuori, perché se giochi 48 ore dopo per due settimane di fila è sempre complicato, a prescindere dell'avversario. Saper disegnare una gara all'insegna della mentalità, quella che fa la differenza alla fine dei giochi. “A fine primo tempo ho detto soltanto che eravamo 0-0”, tuona gelido in conferenza. E poi, la stoccata di chi è innamorato delle sfide impossibili.

“Dovreste ringraziarci perché vi facciamo vendere i giornali. Senza di noi, il campionato sarebbe già chiuso”.

Nulla da aggiungere.

Napoli-Empoli, i voti degli ospiti

Di seguito i voti degli uomini di D'Aversa.

Vasquez: 5,5. Partita borderline viziata da un'imperferzione in avvio: il tiro di McTominay gli rimbalza davanti ma non è esattamente imparabile. Non riscatta la sua prestazione, concludendo subendo un altro gol in cui la sua opposizione è rivedibile.

Viti: 5. La sua gara dura 15 minuti, poi Lukaku comincia a lavorare spalle alla porta e comincia a farsi trovare fuori posizione. In confusione sino alla sostituzione. (Dal 73' Ebuehi: 6).

Goglichidze: 5,5. Non limita il centravanti belga, la sua gara benché fallace è condizionata dalla grande prestazione degli avversari. E nel calcio, come in ogni ambito, bisogna pesare meriti e demeriti.

Marianucci: 5,5. Spunti incoraggianti e grande voglia di fare, incoscienza che gli costa caro nella gita al raddoppio in occasione del primo gol, dove è chiamato ad una rincorsa disperata nel tentativo di recuperare la sua posizione.

Pezzella: 5,5. Il tambureggiante laterale che fece ammattire gli azzurri nella gara d'andata è una sbiadita caricatura di ciò che fu, così come tutta la sua squadra, così come ogni squadra allenata da D'Aversa.

Henderson: 6. Ci prova con una certa intensità e al netto dei suoi limiti, è con lui che la sua squadra alza bandiera bianca. Scocca un destro interessante dai venti metri e la palla sibila oltre il palo. Lì finisce l'Empoli. (Dall'81' Kovalenko: SV).

Grassi: 6. Uno dei protagonisti delle improbabili campagne invernali del Napoli di De Laurentiis torna da avversario in seguito ad calvario cominciato proprio in azzurro che gli ha impedito di ambire a grandi traguardi. Lo psicodramma sembrava scritto…

Gyasi: 6. L'impetuosa ala tutta istinto e poca testa intravista ai tempi dello Spezia è stata pazientemente rieducata dai suoi allenatori, sino a giungere al disciplinato esterno di centrocampo dai buoni tempi d'inserimento che è ora.

Cacace: 5,5. Perno della nazionale neozelandese… si, ma da difensore. Sguazza come un pesce fuor d'acqua, prova a far sentire il fisico ed è apprezzabile la sua abnegazione. (Dall'81' Sambia: SV).

Fazzini: 5,5. Dopo la sceneggiata invernale in cui s'era addirittura rifiutato di allenarsi in attesa di un passaggio alla Lazio che non si sarebbe mai concretizzato, le prestazioni e le giocate che lo avevano contraddistinto sono andate svanendo. (Dal 60' Colombo: SV).

Esposito: 6,5. Chiamato a sostenere un tridente sicuramente non stellare con un centrocampista votato all'attacco e un difensore a tutti gli effetti, spaventa il Maradona con giocate da urlo (su tutti, il calcio impavido che rischiava di entrare nel film del campionato). Forse, più delle giocate di fino, a spaventare è la pulizia disarmante con cui effettua le sue sponde. Futuro.

D'Aversa: 5. L'avvio da sogno, proprio come l'anno scorso alla guida del Lecce, si è presto sciolto come neve al sole con l'avvio del girone di ritorno. La miseria di 4 punti, una vittoria che manca da secoli e una squadra che per quanto ordinata cade inerme sotto i colpi della malasorte, con gli infortuni che continuano a colpire senza pietà la rosa in origine profonda dei toscani. Non è accettabile, per una squadra che deve salvarsi, fare 20 punti e poi restare sulle gambe. L'anno scorso finì con un esonero…


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