Questo Napoli-Parma ha un fortissimo sapore di Napoli-Spezia. Quello di settembre 2022, dove il Napoli la vinse all'89 grazie a un gol (della provvidenza) di Raspadori. Da quel momento in poi, gli azzurri cominciarono a trottare. Veloci, forti, spietati. Quelli che, a fine anno, diventeranno poi Campioni d'Italia, uscirono vittoriosi in una sfida dove non avevano assolutamente meritato il vantaggio. Una partita che, l'anno precedente, avrebbero finanche perso. Ed è proprio questa la sensazione che lascia Napoli-Parma: l'anno scorso, questa partita il Napoli la avrebbe persa malamente. Come quel Napoli-Spezia l'anno precedente.

Fabio Pecchia si dimostra un allenatore preparato e, soprattutto, dal futuro molto interessante. Inutile dire che sono già iscritto al partito di quelli che lo vorrebbero tra tre anni sulla panchina del Napoli. È nel suo destino, c'è poco da fare. Tuttavia, nonostante la cifra tecnica nettamente superiore, più che contro la forza del Napoli si è schiantato contro il carattere del suo collega Antonio Conte. Un carattere che, al momento, sembra essere riuscito a trasmettere alla squadra. Certo, dal punto di vista tattico c'è ancora tanto da lavorare (quel centrocampo a due sembra fare ancora molta fatica) perchè, probabilmente, a parità di uomini non la avremmo forse nemmeno recuperata, ma vittorie come questa sono un bagno di fiducia per la squadra e l'ambiente.

Fortunatamente ora c'è la sosta. Conte potrà lavorare due settimane col suo centravanti del cuore e con Neres (due assist in mezz'ora con la maglia azzurra) per il passaggio di testimone con Politano. Era importantissimo vincere per tenere alto il morale, per non deprimere lo spogliatoio e l'ambiente. C'è tanto da lavorare e questo Antonio Conte lo sa. Testa bassa e pedalare.