Serie A: tensioni con la FIGC dopo lo Statuto federale
La Serie A, insoddisfatta della modifica dello Statuto FIGC, valuta azioni legali contro il piano di Gravina.
La modifica dello statuto federale
Nella giornata di ieri si è svolta un'importante assemblea riguardante il calcio italiano, in cui è stata approvata una modifica dello Statuto federale. Con l'83,3% dei voti, la Serie A ha modificato alcune regole chiave, aumentando la sua rappresentanza dal 12% al 18% e ottenendo quattro consiglieri federali invece di tre. Tuttavia, la riunione ha evidenziato tensioni irrisolte tra la FIGC e i club di Serie A, che non si sentono sufficientemente coinvolti nel processo decisionale.
Insoddisfazione tra i presidenti di Serie A
Nonostante le modifiche approvate, i presidenti dei club di Serie A non si sono dichiarati soddisfatti e hanno bocciato il piano presentato dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina. L'assemblea si è conclusa senza approvazione: otto club hanno votato contro e dodici si sono astenuti. La situazione riflette un malcontento crescente, con la percezione che la Serie A sia stata messa ai margini nelle scelte fondamentali per il calcio italiano.
Riunione decisiva il 22 novembre
Le società di Serie A hanno fissato una nuova riunione per il 22 novembre, durante la quale discuteranno la possibilità di impugnare il regolamento approvato in assemblea. I club valutano di intraprendere azioni legali per contestare il nuovo statuto, preparandosi a un confronto che potrebbe evolvere in una disputa giudiziaria con la FIGC.
I club contrari
A guidare l'opposizione al piano di Gravina sono stati i presidenti Lotito e De Laurentiis, che hanno lasciato l'assemblea uniti e senza dichiarazioni. Tra i club contrari al nuovo regolamento figurano il Milan, il Torino, l'Empoli, il Verona, il Monza e il Genoa. Questa coalizione potrebbe rafforzarsi nelle prossime settimane, aumentando la pressione sulla FIGC per trovare un accordo più inclusivo.