Fondi FSC Campania: niente intesa
Il Presidente Vincenzo De Luca ci credeva. Ieri, il giorno fissato per concludere l'accordo per i fondi di coesione per la Regione Campania, il ministro Raffaele Fitto decide di mettere nero su bianco e, sul volo di ritorno da Bruxelles, decide di non concedere l'intesa per 5,9 miliardi dell'Fsc.
“La proposta della Regione non è ancora definitiva” - scrive il ministro - definendo poco chiari e molto generici alcuni progetti. Per ora Fitto anticipa 1,8 miliardi per tre interventi: Bagnoli, Comuni e Campi Flegrei.
Soldi, nel dettaglio, che andranno per la maggior parte alla riqualificazione dell’area ovest (1,2 miliardi) come già si era saputo.
"Mi pare che si stiano determinando le condizioni per stipulare, finalmente dopo un anno, l'accordo di coesione tra Regione Campania e Ministero della Coesione. Il punto più delicato era con il ministero per le Infrastrutture su cui c'è stata una consonanza piena per quanto riguarda i nostri interventi e quelli previsti dal livello ministeriale" - furono queste le parole del presidente della Regione De Luca dopo l'incontro del 27 giugno scorso.
"Non dico niente sui fondi Fsc, aspettiamo di concludere questa intesa. Poi daremo l’informazione dettagliata su come è andata avanti la discussione per un anno, su tutti i comportamenti avuti da tutte le istituzioni in relazione a questo problema dell’Fsc" - sono state le parole del presidente ieri in una diretta Facebook, prima che le speranze venissero spente oggi.
Fitto chiede a De Luca “una nuova proposta progettuale coerente con il percorso di programmazione negoziata previsto dal quadro normativo”. Come se un anno di rimpalli tra Roma e Napoli fosse passato invano. Peggio ancora: il ministro fa intendere chiaramente che potrebbe non sganciare i 4,1 miliardi se non sarà convinto dei progetti che verranno riproposti dalla Regione.
Uno scenario da incubo: si andrebbe avanti con altre anticipazioni di fondi su singoli interventi. “Il governo è intenzionato - si legge nella nota del ministero - laddove non ci fossero le condizioni per l’auspicata definizione condivisa del contenuto dell’Accordo, a prevedere ulteriori assegnazioni per la realizzazione di interventi localizzati nel territorio della regione Campania, anche mediante il riconoscimento di anticipazioni”.
A cosa sarebbe servita l'intesa?
In particolare, l'intervento del Fondo è finalizzato al finanziamento di progetti strategici, sia di carattere infrastrutturale sia di carattere immateriale, di rilievo nazionale, interregionale e regionale.
La regione Campania da mesi ormai, è stata messa con le spalle al muro e a dura prova sull'aspetto territoriale e infrastrutturale, motivo per cui il Presidente della regione aveva progettato una riqualificazione generale dell'intero territorio regionale.
Un altro obiettivo dell'intesa era proprio andare a ritrovare l'equilibrio campano dopo l'approvazione dell'autonomia differenziata dello scorso 20 giugno, verso cui il Presidente aveva mostrato disaccordo (https://www.napolinetwork.com/autonomia-differenziata-si-esprime-de-luca/).
I margini attuali di De Luca
La sentenza del Consiglio di Stato gli dava la possibilità di chiedere la nomina di un commissario da parte del tribunale, se fosse perdurato il silenzio del ministero. Ma Fitto una risposta ieri l’ha data. E quello che fa più male è che i soldi anticipati somigliano ad una beffa: Bagnoli e Campi Flegrei erano noti. L’unica concessione sono i 388 milioni - si legge - “al completamento di interventi non ancora terminati, rispondendo in tal modo alle esigenze espresse dagli enti locali di rispettare la scadenza del febbraio 2026 prevista dai regolamenti europei”. Postilla: “Si tratta di interventi proposti dalla Regione, di cui è stata accertata la regolarità. Magra consolazione”.