Stadio Diego Armando Maradona di Napoli
Stadio Diego Armando Maradona di Napoli

Tra risultatisti e giochisti, la piazza napoletana si è divisa. Da alcune settimane sembra aver abbandonato qualsiasi tipo di dibattito che non sia legato al modo in cui il Napoli di Antonio Conte cerchi la vittoria.

Conte, Lukaku e moduli: a Napoli non si parla d'altro

Lukaku e Conte a bordocampo
Romelu Lukaku e Antonio Conte; calciatore ed allenatore del Napoli

All'inizio dell'avventura del salentino era il sistema di gioco a riempire le pagine dei giornali, argomento di discussione di talk e di trasmissioni televisive. Poi ci fu il tempo di Romelu Lukaku, dove c'era chi giocava due fiches sull'ottimo rendimento del belga e chi invece non avrebbe scommesso un euro.

In tutto questo marasma l'aspetto, probabilmente, più importante è stato quasi dimenticato. Accantonato. Stipato negli ultimi cassetti delle ultime stanze. Lo stadio. Mesi e mesi di dibattiti, di battute e di schiacciate, di passaggi di testimone e di accuse reciproche. Il Diego Armando Maradona ed il suo futuro che nessuno nomina più. Conte è stato bravo anche in questo, probabilmente. Passato sotto banco in nome della vittoria. Il fine ultimo, l'unica cosa che conta. E come potrebbe essere altrimenti.

Napoli: il Maradona sarà selezionato per Euro 2032?

Ma torniamo al punto. Calma piatta nonostante il 2032 sia alle porte, anno in cui l'Italia ospiterà l'Europeo. Saranno 5 gli stadi scelti e ad oggi l'impianto di Napoli non è consono. Aurelio De Laurentiis e il sindaco Gaetano Manfredi si annusano, si attaccano, si abbracciano. Correre dietro alle loro parole è un esercizio divenuto ormai ridondante. Voci di corridoio dicono che la SSC Napoli stia lavorando alla costruzione di uno stadio ex novo, da 70 mila posti. Con quali soldi, non si sa. O meglio, i soldi ci sarebbero pure, solo che dovrebbero essere investiti per un impianto fuori città che dovrebbe, per forza di cose, essere sfruttato 7 giorni su 7. Utopia pura, considerando che il turismo difficilmente si allontana dalle pizze del centro se non per Pompei. Senza considerare un aspetto importante, cioè che se la squadra (in previsione del lauto investimento) non dovesse vivere della annate felici difficilmente un impianto da 70 mila posti sarà riempito.

L'altra strada è la ristrutturazione dello stadio già esistente a Fuorigrotta. Anche se ci sono delle problematiche importanti; gli abitanti di piazzale Tecchio e palazzi adiacenti non possono essere scossi da un impianto aperto 7 giorni su 7, con migliaia di posti auto e centro commerciale. Vorrebbe dire rendere la vita degli abitanti del quartiere un vero e proprio inferno, soprattutto nei fine settimana. Le due strade sono complicate, ricche di insidie. Si dovrà scegliere il male minore, come sempre. Sempre se si farà qualcosa. Nel frattempo, non resta che immergersi anima e corpo nel campionato, parcheggiando al lato della carreggiata aspetti che sono ad oggi importanti, ma sicuramente determinanti domani. Molto più di un gol di Lukaku o di una vittoria col 60% di possesso palla.


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