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Acerbi sembra chiedere scusa al direttore di gara per quanto detto a Juan Jesus
Acerbi sembra chiedere scusa al direttore di gara per quanto detto a Juan Jesus

A Franco Vázquez è stata comminata una squalifica di 10 giornate. È questa la decisione del Giudice Sportivo. Il calciatore, al termine del match tra Cremonese e Bari del 15 febbraio scorso, ha rivolto all’avversario Mehdi Dorval un insulto espressivo di discriminazione razziale, questo è quanto si apprende dal comunicato.

Per Franco Vázquez una squalifica esemplare

Dunque, il giudice, grazie al solo rapporto degli ufficiali di gara e ad una relazione aggiuntiva della Procura Federale, ha comminato una sanzione esemplare per il calciatore Italo-argentino. Da quanto si legge, quindi, si può dedurre che non ci sia stato nemmeno bisogno di una prova audio per punire l’autore dI questo gesto vergognoso. Non ci resta che fare i complimenti all’AIA, per la prontezza con la quale i suoi collaboratori impegnati nel match, siano riusciti non solo a cogliere tale espressione, ma anche a segnalarla prontamente nel referto arbitrale.

Una storia a lieto fine, giusto? Certo, se solo non fosse che tale decisione sia stata presa a poco meno di un anno di distanza da un episodio totalmente analogo, che purtroppo non ha invece ottenuto la giustizia che avrebbe meritato. Era il 17 marzo del 2024, e allo stadio San Siro di Milano si stava disputando il match tra Inter e Napoli. Quando, al 60º minuto di gioco, il difensore del Napoli Juan Jesus richiama l’attenzione dell’arbitro Federico La Penna, per segnalare un’espressione razzista del nerazzurro Francesco Acerbi nei suoi confronti. ”Vai via nero, sei solo un negro”. Sarebbe questa la frase pronunciata dal nerazzurro.

Analogie con il caso Acerbi-Juan Jesus

Dopo un’attenta - si fa per dire - indagine da parte della Procura Figc, però, emerse quanto segue: “Non vi è stato da parte sua (di Francesco Acerbi, ndr.) alcun intento diffamatorio, denigratorio o razzista”. Basandoci su ciò che si legge, dunque, le ipotesi potrebbero essere due. O Juan Jesus, inventandosi tutto di sana pianta, avrebbe provato a diffamare il povero Acerbi. Oppure, il difensore nerazzurro, voleva semplicemente ricordare al collega il colore della sua pelle, nel caso in cui il brasiliano se lo fosse dimenticato. Denigrazione? No, constatazione!

La sfortuna di Juan Jesus? Che nessuno, ma proprio nessuno, dei 75mila presenti a San Siro quella sera, abbia sentito le parole pronunciate da Acerbi. Nemmeno gli ufficiali di gara, in campo, a pochi metri dai calciatori coinvolti. Ma non allarmatevi, la differenza sta tutta nell’acustica del San Nicola di Bari, evidentemente migliore di quella dei ben più rumorosi stadi di Serie A. Ma certo, deve essere per forza questo. D’altronde, solo poche settimane fa, nemmeno le centinaia di telecamere presenti per Juventus-Inter erano riuscite a cogliere l’esatte parole dello sfogo di un indiavolato Lautaro Martinez.

Mistero risolto, dunque. Non ci resta che fare un appello al presidente Gravina: continui a spingere, in vista degli Europei del 2032, per una ristrutturazione dei principali stadi italiani. Altrimenti si potrebbe correre ancora il rischio che qualcuno non veda, non senta, o non parli di ciò che avviene sui campi di Serie A.


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