Se pure volessimo sforzarci, faremmo fatica a capire qual è la logica dietro le parole di Mamuka Jugeli e del padre di Khvicha Kvaratskhelia. Se anche volessimo analizzarle lettera per lettera, proprio non riusciremmo a dare loro un senso.

Il georgiano, che a detta dei procuratori non sa assolutamente nulla di tutto questo (mah!), è stato acquistato durante l'estate (di fatto qualche mese prima) del 2022 a soli 10 milioni di euro. Il suo ingaggio è di 1.3 milioni netti. Quindi la posizione dominante è del Napoli.

Il club di Aurelio De Laurentiis potrà decidere come agire. Rinnovarlo alle cifre che stesso il Napoli vuole, oppure cederlo al miglior offerente senza avere il timore di non riuscire ad incassare cifre blu (vedi Victor Osimhen) perché sarebbe in ogni caso una enorme plusvalenza. O addirittura lasciarlo alle stesse condizioni di oggi.

Consigliamo ai procuratori del fortissimo Kvaratskhelia di fare un breve e veloce rewind (per dirla alla Vasco), sulla falsariga di Mario Giuffredi con Giovanni Di Lorenzo. Il Napoli ha sbagliato un anno, ma questo non deve trarre in inganno. Il club resta solido, solidissimo. Ha rilanciato con Antonio Conte nonostante il decimo posto con i conseguenti mancati introiti delle coppe.

Soprattutto consigliamo di parlare col proprio assistito prima di fare danni irreparabili. Anche se facciamo molta fatica a credere che il calciatore sia all'oscuro di tutto. Ed è proprio per tale motivo che si spera non vengano ricommessi gli stessi errori fatti con Osimhen, Allan e Koulibaly su tutti. La volontà del calciatore, purtroppo o per fortuna, fa sempre la differenza.

Questi "giochetti" non fanno bene a nessuno, ma soprattutto non fanno bene ai calciatori. Dovrebbero saperlo in primis i procuratori. Sempre parafrasando Vasco, "voglio trovare, un senso a queste dichiarazioni, anche se queste dichiarazioni, un senso non ce l'hanno…"