La sentenza per il caso plusvalenze, che ha portato la Juventus a 15 punti di penalizzazione e all’attuale decimo posto, ha portato molti malumori non solo tra il tifo bianconero, ma anche in ambienti giornalistici, di fazione juventina, che in questi ultimi giorni si stanno affannando per notizie (presunte) che incriminino anche la squadra di De Laurentiis, in particolare per il “caso” Osimhen, ammesso che di caso si tratti.
A parlare e rassicurare i tifosi azzurri, ai microfoni di Radio Marte, è intervenuto l’avvocato ed esperto di giustizia sportiva, Eduardo Chiacchio, che sull’operazione Osimhen si è espresso così “Nell’affare Osimhen non è stata alterata alcuna somma, il Napoli in questo momento non rischia nulla dopo l’assoluzione in due gradi di giudizio, la valutazione di un giocatore non può essere oggettiva, ma è diverso il caso in cui a sostegno intervengono confessioni, alterazioni ed intercettazioni dove è possibile intervenire in sede disciplinare, cosa che riguarda la Juve”.
Quest’ultimo passaggio è fondamentale per riuscire a comprendere il perché ad oggi i due casi non sono paragonabili, la Juventus con oltre 14mila documenti e numerose intercettazioni ha contribuito a creare un “sistema” con decine di operazioni, che hanno contribuito a creare un gap economico e di conseguenza tecnico che nelle scorse stagioni è risultato difficile da colmare.
A parlare della situazione Juve, ma più in generale della situazione economica e sportiva in Italia, il giornalista Enzo Bucchioni, intervenuto durante il talk “Forza Napoli Sempre” su Radio Marte, dopo i complimenti per il percorso intrapreso dalla squadra di Spalletti, ci si sofferma sulla grave condizione economica in Italia parlandone così “Il calcio italiano è malato, ci sono delle eccezioni, ma è il momento di fare una pulizia profonda, a cominciare dalla Federcalcio alla Lega. È un sistema che non funziona, perché non si è lavorato sui diritti televisivi come in Inghilterra? La tristezza non è vedere la Juve penalizzata, ma l’intero sistema ridotto in questo modo”.
Non è un segreto il divario tra la serie A e i maggiori campionati europei, secondo l’ultima edizione della Football Money League, nella top 20 delle squadre con maggiori ricavi la scorsa stagione, 11 appartengono alla Premier, primato assoluto per il Manchester City (731 mln),aumento del 15% rispetto alla stagione precedente per le squadre inglesi.
Non è però complicato risalire ad una delle maggiori problematiche che porta una disparità così elevata, la questione relativa ai diritti televisivi, da sempre argomento di discussione quando si parla di ricavi in serie A, diritti che soprattutto all’estero sono sfruttati molto poco, e a inficiarne sono proprio i club di A, l’Inter è stata la squadra che ha incassato maggiormente alla fine della stagione 21/22, con una cifra intorno agli 84 mln, l’ultima in Premier, il Norwich, ha incassato una cifra pari a 116 mln, circa 30 mln in più, il primato è del Manchester city che ha chiuso la stagione con un incasso di 187 mln, più del doppio della squadra nerazzurra.
Necessario un lavoro sulle infrastrutture, sicuramente un percorso complesso, ma di necessaria importanza per competere con le grandi potenze del calcio europeo ed evitare di arrivare a casi come quello della Juventus, in cui il sistema plusvalenze non è stato altro che una scorciatoia per alleggerire un fatturato appesantito dai troppi errori societari gestionali degli ultimi anni.

Infine, tornando a parlare di campo, non si può non celebrare una delle squadre più forti e spettacolari d’Europa, con un paragone col passato, a farlo, ai microfoni di “Marte Sport Live”, Corrado Saccone, ex preparatore atletico del Napoli che sulle differenze tra questo Napoli e quello di Sarri risponde “Hanno un’idea di calcio simile, tuttavia questa squadra ha un organico più completo, sperando questa volta possa farcela. Inter e Milan sono le avversarie da temere e tenere a debita distanza, sulla condizione fisica degli azzurri? Mi sembra molto buona, ovviamente quando hai un organico così completo le performance sono ottimizzate”.
La squadra di Sarri era uno spettacolo per l’intera Europa, persino Guardiola ne rimase folgorato, la sensazione però, è che questa squadra sia più completa, sia negli uomini, che nella testa, difficile fare paragoni, i numeri sono molto simili, soprattutto quelli offensivi, spicca, però, una statistica del Napoli di Spalletti, sono 58 le occasioni chiare da gol, 46 i gol fatti, il che vuol dire solamente 12 errori su occasioni importanti, un certo cinismo che forse troppe volte è mancato nel triennio di Sarri; come detto in precedenza però, complicato ed ingiusto paragonare le due squadre, sia per un organico che nel frattempo si è rinnovato, ma soprattutto è diventato molto più profondo, inoltre la sensazione è che quest’anno non ci sia la Juventus dei 95 punti pronta a lottare punto a punto, le milanesi infatti faticano, anche merito del Napoli, che costringe le inseguitrici a giocarsi una finale ogni weekend, troppi i passi falsi per Inter e Milan, le 6 sconfitte dei nerazzurri (ultima ieri sera in casa con l’Empoli) e la loro discontinuità fanno pensare a una squadra impreparata a tenere il passo degli azzurri, oggi, punti alla mano, è il Milan che potrebbe impensierire il Napoli, a patto che vinca nel posticipo della diciannovesima giornata in casa della Lazio, proprio contro Sarri, in una partita che, guarda caso col toscano in panchina, sembra già un dentro fuori per la corsa scudetto.