Per essere pienamente competitiva, anche in campi internazionali, una squadra di calcio necessità di uno stadio le cui caratteristiche siano all’altezza delle competizioni.

Esempi lampanti e concreti sono quelli del leggendario Camp Nou di Barcellona oppure il Santiago Bernabeu di Madrid, regine incontrastati sia dal punto di vista dei ricavi, sia da quello dell'affluenza.

Oggi però per il Napoli di De Laurentiis si presenta una plausibile occasione, quella di portare il nome della squadra tra le principali blasonate d’Europa anche dal punto di vista dell’impianto.

Come già argomentato nei giorni trascorsi, alla viglia della discussione per il rinnovo della convenzione con il Patron, ci potrebbe essere l’occasione per valutare, non solo un nuovo patto che contempli l’opzione di riscattare l’impianto di Fuorigrotta, ma anche l’ipotesi, quella più concreta ed imminente, di un progetto di ristrutturazione dello Stadio, in considerazione della possibile assegnazione all’Italia dei prossimi campionati Europei.

Il progetto rivoluzionario che prevede allargare la capienza sfruttando l’eliminazione della pista di atletica.

Secondo quanto riporta l’edizione odierna del Mattino “Il piano di trasformazione ruota moltissimo sull’eliminazione della pista di atletica per conformare lo stadio in una struttura che ospiterà solo le gare di calcio. Vale a dire avvicinare gli spalti al terreno di gioco e allargare la capienza. E contestualmente trovare altri impianti in città facilmente raggiungibili, dove trasferire gli atleti e i giovani napoletani che oggi utilizzano l’ex San Paolo per fare atletica leggera. E le idee sembrano abbastanza chiare anche su questo punto”.