Accade oggi, proprio come 36 anni fa. All’epoca giocava il mio caro Diego pronto a regalarci un sogno. Poi, il rimembro di sei anni fa con l’esito amaro degli ottavi di Champions, costataci l’eliminazione dall’elite del torneo. Per l’occasione c’erano Ciruzzo Mertens e Lorenzo Insigne. A loro l’arduo compito di prevalere a Karim Benzema e Sergio Ramos, ma il ben servito ci fu dato proprio degli spagnoli.

Stante ai fatti, le precedenti quattro occasioni assegnano i meriti ai blancos, con tre vittorie ed un pareggio.

Ma questa sera, i riflettori al Maradona hanno riacceso le aspettative e i desideri del popolo napoletano. L’urna di Nyon ha nuovamente prescelto le due rivali nel doppio confronto nella fase a girone per l’ambito trofeo. Per l’occasione è un Real rivisitato dai tempi trascorsi e, seppur beneficiato da un valevole rinforzo offensivo, si ritrova con diverse assenze in campo, soprattutto nel reparto difensivo, come Alaba, non presente all’appello.

Col 4-3-1-2, l’ex di turno mister Ancelotti, si presenta con Kepa a difendere la porta, coadiuvato da Carvajal, Nacho, Rudiger e Camavinga; Kroos, Tchouameni e Valverde schierati a centrocampo; Bellingham a supporto delle punte Rodrygo e Vinicius.

Le scelte di Garcia, invece, restano affini a quelle del Napoli vincente contro il Lecce, Meret come estremo difensore, Di Lorenzo, Ostigard, Natan e Olivera a coprire la linea di difesa, i soliti Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo con Politano e Kvaratskhelia in attacco insieme ad Osimhen come prima punta.

L’evento è assegnato al francese Clement Turpin. A lui è affidata la direzione di questo march.

Napoli-Real Madrid, si parte.

Un avvio piuttosto controllato, ma la prima palla gol non si è fatta attendere. Meret annulla un tiro al 6’ di Rodrygo da distanza ravvicinata. Ci riprova ancora il brasiliano ma la palla trova il muro azzurro. Rischia qualcosa il Napoli sul forte pressing del Real, ma gli uomini di Garcia riescono ad uscirne bene.

Al 19esimo Ostigard regala un sogno ai tifosi. Su azione da calcio d’angolo il norvegese non smentisce le sue qualità di testa, mandando la palla alle spalle di Kepa. 1 a 0 per il Napoli e l’urlo del Maradona esplode.

Al 25esimo gli azzurri ritentano con Zielinski, ma il suo tiro dalla distanza sfiora di poco il lato.

Prova a spingere il Real che al 27esimo trova il gol del pareggio. Vinicius sfrutta una ingenuità di Di Lorenzo e piazza alla sinistra di Meret. 1 a 1 e palla al centro.

Continuano in progressione gli uomini di Ancelotti che sfoggiano il loro miglior gioco. Al 34esimo Bellingham sfrutta il calo degli azzurri e ribalta il risultato, 1 a 2 con il Napoli in balia dell’avversario.

Al 39esimo occasionissima per gli azzurri di pareggiare i conti, ma l’estremo difensore spagnolo nega il gol ad Osimhen, respingendo di riflesso la testata del nigeriano.

Un primo tempo caratterizzato da un buon inizio dei padroni di casa, ma l’ingenuità del difensore azzurro ha cambiato gli scenari dell’incontro, consentendo agli ospiti di far emergere la propria superiorità tecnica, ispirata senza dubbio dai suoi pezzi forti, come Bellingham e Vinicius. Per gli azzurri, invece, Politano e Zielinski i migliori in campo.

La ripresa parte subito col botto. Al 47esimo Turpin è chiamato al VAR ed è calcio di rigore per gli azzurri. Zielinski dal dischetto non si smentisce e realizza il 2 a 2 con un tempo tutto da giocare. Si riaccende il Maradona.

Ora è il Napoli a condurre il gioco. Prima Kvara al 56’ ed ancora Pior al 57’ ci riprovano dalla distanza, ma Kepa è ben attento alla respinta. Ancora Kvaratskhelia trova l’occasione di far gol, ma il suo tiro trova il muro difensivo.

Al 78esimo Valverde gela il Maradona. Gran tiro dalla distanza che non trova la respinta di Meret. La palla carambola tra la traversa e il portiere e va in rete. 2 a 3 e il Real torna in vantaggio proprio nel momento migliore del Napoli.

Contrariamente al primo tempo, il Napoli cerca di reagire al violento impatto. Garcia manda in campo Cajuste, Mario Rui, Simeone e Raspadori per cambiare le sorti dell’incontro, ma per loro solo applausi. Un finale all’insegna di un Real sofferente, ma le sorti dell’incontro restano immutate.

Finisce il match con il Real che porta a casa il risultato, ma gli azzurri salutano l’incontro a testa alta, dimostrando di potersela giocare come protagonista. Ancora una volta sono i blancos a spuntarla, gioco anche della fortuna per l’occasione del gol partita. Appuntamento ora al Bernabeu, per capire se questo mito potrà essere sfatato, ma per questo bisogna attendere il match di ritorno.